L’agroalimentare italiano è “figlio dell’immigrazione”, “prima di prodotto e poi di umani”. Lo ha detto Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, intervenendo alle Giornate del lavoro della Cgil a Firenze. “Siamo stati così fortunati – ha detto – che ci sono stati gli immigrati che hanno sconvolto l’agroalimentare italiano. 500 anni fa è arrivato il pomodoro, secondo me malato di scabbia – ha ironizzato – e noi lo abbiamo accolto a braccia aperte. Il grano è arrivato dalla Mezzaluna fertile, lo
abbiamo accolto ed sono nate la pasta e la pizza, pensiamo se non accoglievamo l’uva e il caffè”. Per Farinetti “il Made in Italy è una unione tra hardware immigrati e il nostro software. Dunque l’agroalimentare italiano è “figlio dell’immigrazione prima di prodotto e poi di umani, perché è grazie agli egiziani che siamo tornati a fare la pizza buona, è grazie agli indiani che facciamo il latte e il parmigiano, è grazie ai maghrebini che raccogliamo i pomodori”. (fonte: Ansa)