Il gruppo Reale sarà polo aggregante fra le mutue europee e studia alleanze internazionali in un settore storico che, benché rilevante – circa 320miliardi di euro di raccolta premi -, è frantumato in oltre 3mila compagnie di piccola dimensione: la raccolta media delle assicurazioni in forma di mutua è di 107 milioni di euro. Insomma, oggi la Reale è 35 volte più grande della mutua media europea,
fortemente patrimonializzata e, spiega il direttore generale Luca Filippone, con «l’ambizione di crescere all’estero, di aprirsi ad altri mercati». «Come mutua, non potendo raccogliere capitale dai soci siamo da sempre altamente patrimonializzati, abbiamo un Solvency I di gruppo al 242% e della compagnia al 455% e, avendo già il 25% dei ricavi dalle attività in Spagna, da tempo ci stiamo preparando culturalmente alla crescita all’estero, con un rafforzamento e un’internazionalizzazione del management e della governance». Quanto al consolidamento, le modalità sono ancora tutte da studiare e non è detto che prendano la forma di fusioni tout court. «Certo, la fusione fra mutue di Paesi diversi è un’operazione piuttosto complicata – dice Filippone -, ma ci possono essere molte strade di avvicinamento e collaborazione. Noi, per esempio, abbiamo creato una società, Reale Ites, dove abbiamo messo insieme tutta l’informatica del gruppo in Italia e Spagna, in termini di uomini, mezzi e competenze. Una società che oggi potrebbe dare e cedere servizi e competenza, aiutare altre mutue europee e a creare economie di costo nella gestione delle nuove tecnologie, nella digitalizzazione». (fonte: Il Sole24 Ore)