Virus che infettano pc, anche dalla Spagna

Basta aprire un allegato di una mail. «I vostri file, i dischi di rete, foto, video, documenti, sono stati criptati con il nostro virus». L’incubo inizia così, con un messaggio anonimo, come nei sequestri. «L’unico modo per ripristinarli e quello di pagare, in caso contrario verranno persi». L’internauta è in trappola. Nel cuore del suo pc c’è un alieno: un “Cryptolocker”, cioè «un cavallo di troia, una forma di ransomware che infetta i sistemi Windows e che consiste nel criptare i dati della vittima e richiedere un pagamento per la decrittazione», spiega la Postale. Il virus mascherato da innocuo allegato Pdf riesce a bloccare i documenti conservati nel computer. Per eliminarlo si deve pagare un riscatto, non in euro o in dollari, ma in bitcoin, la misteriosa moneta elettronica che garantisce un anonimato assoluto perché non si può tracciare e che viene acquistata con la carta di credito: se i patti (ma è raro) vengono rispettati, con 300-500 euro è possibile riavere a casa il proprio computer sano e salvo. A lanciare l’allarme sul nuovo pericolo in rete è la Polizia Postale, che in sette mesi ha già ricevuto 300 segnalazioni e sta trattando una quindicina di casi. Anche quello di un magistrato, che ritornando dalle ferie ha aperto un mail e si è visto bloccare il pc. «I bersagli – ha spiegato Giorgio Bacilieri, dirigente della polizia postale – sono soprattutto liberi professionisti, pubblica amministrazione e società dei settori commerciali. Il consiglio che diamo è di stare molto attenti alle mail che arrivano e di non accettare mai di pagare, ma di denunciare subito l’attacco». Tra l’altro aprendo una mail infetta, si innesca un effetto domino e non solo il proprio pc viene violato ma anche quelli collegati al server. Gli hacker mandano una mail con falsi domini (poste, utenze luce o gas, spedizioni pacchi) e spiegano che bisogna cliccare su un link o l’allegato per presunti problemi. Cartelle di Equitalia, bollette dell’Enel, innocui Pdf, tutti rigorosamente false. Uno degli ultimi casi riguarda un importo di 577,70 euro (una cifra alta per invogliare la vittima a cliccare sul link). Nella mail (il testo è quasi indecifrabile) viene precisato che è possibile cancellarsi dalla newsletter. Basta andare su usubscribe e il virus viene iniettato in un attimo. «Per difendersi – conclude Bacilieri – è importante aggiornare i software, il sistema operativo, dotarsi di un buon antivirus e ricordarsi di fare periodicamente un backup, ovvero una copia dei file». Cinque mesi fa c’era stato un attacco simile: un virus con allegato un file con estensione “.cab” che aveva infettato centinaia di pc. Arrivava dalla Spagna, l’ultimo per ora è un mistero. (fonte: la Repubblica).

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