Barcellona e Madrid, una costante competizione. I due poli del potere spagnolo (quello economico e quello politico) vivono una situazione di conflittualità perenne e non soltanto quando le due squadre cittadine si confrontano sul prato verde del Camp Nou o del Bernabeu in occasione de “El Clásico”.Per qualità della vita le le due città si equivalgono (buon clima, buoni trasporti, ottima gastronomia, intensa vita culturale e attraente movida notturna), anche se Barcellona ha anche la spiaggia in città: 4 chilometri di dune sabbiose e mare. Tra la raffinata città di Gaudì e la capitale della movida, la bilancia dei prezzi – immobiliare incluso – pende leggermente in negativo nel capoluogo catalano. A Madrid, in media, gli affitti mensili sono più bassi: 11,6 euro al mq contro 12,9 euro a Barcellona. Gli immobili, però, sono di qualità inferiore e versano in condizioni più deteriorate nella capitale.Vivere in affitto nei quartieri chic delle due città ha un costo elevato per entrambe. I distretti e quartieri di Salamanca-Goya-Recoletos (a Madrid) e quelli di Pedralbes-Sarria-San Gervasi (a Barcellona) sono le zone più esclusive e care di tutta la Spagna. Per una media nazionale pari a 7,05 euro almq, a Madrid vivere in affitto in un immobile di lusso costa 14,24 euro/mq al mese, mentre a Barcellona questa cifra si situa sui 13,67 euro/mq al mese, secondo i dati analizzati dal portale www.fotocasa.es. La natura residenziale di Pedralbes-Sarria-San Gervasi, una zona tranquilla e lontana dal trambusto delle Ramblas e del centro storico, contrasta con il carattere marcatamente centrico e commerciale dei distretti madrileni di Salamanca-Goya-Recoletos: area denominata “milla de oro” (il miglio d’oro con boutique di lusso ed edifici signorili). Anche se il prezzo al metro quadrato è più caro a Madrid, le dimensioni ridotte degli edifici di questo centro privilegiato, li rende più economici rispetto a quelli barcellonesi: per un appartamento medio di 100mq circa si pagano nella capitale 1.452 euro al mese, contro 1.700 nel capoluogo catalano. Anche la caratteristica degli edifici è molto diversa. La ricca borghesia barcellonese ha lasciato la sua impronta nelle zone “bene” dove abbondano appartamenti e palazzetti modernisti o case signorili; a Madrid le zone corrispondenti ospitano loft più moderni, mentre le case singole sono praticamente inesistenti. In quanto a spazio abitativo, dunque, i benestanti barcellonesi stanno più comodi: le residenze di lusso sono distribuite in media su 129 mq (3 camere e 2 bagni); a Madrid la superficie del lusso si aggira sui 102 mq (2 camere e 2 bagni). Se, tradizionalmente, nel mercato l’offerta di immobili in vendita è sempre stata superiore rispetto a quella dell’affitto, negli ultimi anni, come conseguenza della crisi, la tendenza ha cambiato in favore della locazione anche in queste aree prime. Tuttavia, in queste stesse zone di Barcellona la compravendita sta subendo un’inversione di tendenza e nell’ultimo anno si sono concluse vendite di case o appartamenti bloccati già da 2 o 3 anni. E se i prezzi non aumentano ancora, i proprietari sono meno disposti a negoziare rispetto agli anni bui (2009-2013). Il metro quadrato delle zone “in” barcellonesi costa in media 4.356 euro al mq, seguito dai 3.712 euro de Le Corts, un quartiere confinante che si trova appena al di sotto della grande arteria avinguda Diagonal (la linea di demarcazione di questa cosiddetta “zona alta”). Nella gamma intermedia del segmento prime, a San Gervasi, il prodotto più sollecitato è una villa, con parcheggio, tra i 200 e i 250 metri quadrati per un valore di 1,5 ml. di euro. Sempre in questa zona, per l’agenzia Luca Fox, specializzata nella gamma alta, la zona con futuro è quella vicina al parco del Turò, dove si concentra la richiesta di compratori, soprattutto Europei del Nord Europa, per prodotti valutati intorno a 500mila e un milione di euro (appartamenti di qualità di circa 150mq). Recentemente, il New York Times ha inserito la calle Zurbano di Madrid (distretto di Salamanca) tra le 12 migliori vie europee dove vivere, paragonandola a “Park Avenue di New York” per i suoi caratteristici edifici con giardini, fiori e facciate con azulejos. Il prezzo medio del distretto del lusso madrileno è in media più basso rispetto a quello barcellonese: 4.138 euro/mq a Salamanca ma con punte che arrivano fino a un massimo di 5.578 euro nel quartiere di Recoletos. Al momento di comprare una proprietà simile a quella barcellonese, il costo del bene si abbassa a un milione di euro (immobile di 200 mq circa). Nella vita quotidiana, si risparmia di più a Madrid, ma i servizi non sono della stessa qualità. Per un’eccellente rete metropolitana, in entrambi i casi, un cittadino di Barcellona paga in media più caro il biglietto di corsa semplice – 2,15 euro è il costo minimo contro 1,50 euro a Madrid -; con eccezione del carnet di 10 viaggi valido per il centro (metro+bus), che a Madrid costa 12,20 euro, mentre a Barcellona non arriva a 10. Sulle piste ciclabili vince Barcellona (più estese e articolate in tutto il centro) a fronte di un abbonamento mensile pari quasi al doppio rispetto a Madrid: 47,16 euro annuali contro 25. Ma tornando alle case, per quanto riguarda l’Ibi (imposta sui beni immobili), a Madrid la base impositiva per le proprietà con valore catastale sotto 90mila euro è pari a 0,58% e si eleva a 0,60% per il resto. A Barcellona è pari allo 0,75% del valore catastale tout court. E anche in terra iberica, la tassa municipale “stella” è spesso terreno di confronto elettorale: in prossimità delle elezioni (comunali o regionali), molti candidati promettono di ridurre quello che per gli Spagnoli è considerato un vero e proprio salasso, soprattutto dal 2014 quando molti comuni sono stati obbligati per legge ad aumentare il valore catastale degli immobili. (fonte: Il Sole24Ore)