I servizi per le aziende (business service) avranno un ruolo centrale nei processi di reindustrializzazione dell’Europa sia attraverso la fornitura di servizi professionali (consulenza manageriale, contabile e legale), sia attraverso la fornitura di servizi tecnici (progettazione, ingegneria e architettura) o di supporto operativo (contratti di leasing per acquistare nuovi uffici o ristrutturare quelli vecchi, reclutamento della forza lavoro, sicurezza e attività di pulizia industriale). Attualmente, a livello globale, questo specifico mercato è stimato essere superiore a 3.500 miliardi di euro (raddoppiati negli ultimi 10 anni). In Europa i servizi per le aziende da soli rappresentano un valore aggiunto di 1.500 miliardi di euro e danno lavoro a più di 20 milioni di persone, attraverso 4 milioni di imprese. In Italia il mercato dei
business services è rimasto indietro rispetto allo sviluppo visto nel resto d’Europa. «Il settore ha mostrato nel nostro Paese una crescita decisamente asfittica sin dall’inizio degli anni ’90, sideralmente distante dallo sviluppo delle star europee, Spagna e Regno Unito che hanno quasi triplicato il loro volume d’affari – spiega Emilio Rossi, presidente di EconPartners & senjor advisor di Oxford Economics- . Ma anche rispetto alla media europea i business service hanno visto il loro output tra il 1990 e il 2015 aumentare un terzo in meno, con un tasso medio annuo di crescita in Italia intorno allo 0,5%». «La prima che salta agli occhi è l’eccessiva frammentazione del settore presente anche in altri Paesi europei ma in misura decisamente minore – aggiunge Rossi – . Secondo stime Ue, in Italia esistono quasi il doppio di imprese nel settore business
services di quante ne esistano in Germania e una volta e mezza quelle in Francia o Regno Unito, a fronte di fatturati medi per impresa pari a un terzo della Francia, meno di un terzo della Germania e un quarto del Regno Unito». La conseguenza principale della eccessiva frammentazione e della scarsa qualità dei servizi offerti è che il settore nel suo complesso diventa un freno alla competitività del sistema Italia.(fonte: la Repubblica)