Dopo l’annuncio ufficiale di Albertis di aver firmato un accordo di esclusiva per l’acquisto di A4 Holding, la società che controlla il tratto dell’autostrada A4 Brescia-Padova e il tratto della A31 da Vicenza a Piovene Rocchette, la cosiddetta
Valdastico, le proteste in Italia si stanno moltiplicando contro l’ingresso di un socio di maggioranza straniero. “Il governo deve intervenire”, ha dichiarato subito Flavio Tosi, presidente della A4 Holding e sindaco di Verona. A4 Holding è controllata al 44,85% da Re Consult, società in cui Intesa Sanpaolo detiene il 66% e Astaldi il 31,5%. Inoltre il gruppo bancario detiene una quota del 6,54% tramite Equiter, società controllata totalmente da Intesa Sanpaolo. Come ricorda Venetoeconomia :“Il business principale di A4 Holding è costituito dai pedaggi, fonte di introiti sicuri, gestiti dalla società controllata Autostrada Brescia-Padova: il bilancio consolidato 2013 registrava ricavi per 554,4 milioni, con un utile netto di 36,3 milioni. Dal 2013 però la concessione da parte dello Stato è scaduta e prosegue solo grazie a proroghe. L’ultima scadeva il 30 giugno 2015, e il nodo non è ancora stato sciolto. Si tratta di un nodo politico e industriale. Infatti il rinnovo della concessione può essere automatico, cioè senza ricorrere a una nuova gara, se A4 Holding si impegna a investimenti a lungo termine”.
L’offerta degli spagnoli si basa su una valutazione della società molto alta, circa 1,2 miliardi di euro, e si aggirerebbe attorno a 450 milioni (per detenere complessivamente il 50,5%). L’esclusiva del gruppo catalano di infrastrutture ha una durata di tre mesi. Nove anni fa il gruppo ricevette un no dal governo italiano per la fusione con Autostrade, mentre nel 2009 fallì il tentativo di conquistare la Sias (Società iniziative autostradali e servizi) Torino-Milano.