Dopo Expo 2015, verso Matera 2019, capitale europea della cultura. L’Associazione Desyam di Barcellona lancia un appello alle associazioni italiane e spagnole per lavorare insieme alla costruzione di una “Carta delle donne del Mondo”, un percorso interattivo iniziato a Roma con gli Stati Generali delle donne, proseguito a Milano con la “Conferenza Mondiale delle donne, Pechino vent’anni dopo” durante Expo 2015, e che continua a coinvolgere le donne di tutto il mondo, aspettando Matera 2019. Expo 2015 è stata un’occasione per mettere al centro dell’attenzione il tema di come nutrire il pianeta, creare energie per la vita, sfamare una crescente popolazione, rispettare la Madre Terra, creare un modello sostenibile di sviluppo. In questa riflessione, le donne hanno un ruolo fondamentale. Le donne sono legate al cibo, alla cura e all’attenzione per produrlo e portarlo sulle tavole. È un imperativo categorico incontrarsi, portare a compimento le discussioni in atto in questi ultimi mesi e scrivere richieste precise ai governi nazionali ed internazionali affinché si possano ottenere soluzioni vere alla disoccupazione femminile, agli alti tassi di inattività delle donne, al superamento di schemi stereotipati sul ruolo della donna nella società. Gruppi, associazioni, istituzioni sono stati in questi mesi sollecitati a mettere in circolo competenze e professionalità in tutta Italia e in diversi Paesi del mondo, favorendo lo sviluppo di contatti con realtà europee ed internazionali.
Questi gli obiettivi della Carta:
- Sensibilizzare gruppi, enti nazionali e sovranazionali e pubbliche amministrazioni nelle politiche di gender mainstreaming (ovvero delle strategie politico-sociali volte alla promozione delle pari opportunità per uomini e donne); incoraggiare, supportare e accompagnare attivamente la ricerca di soluzioni per risolvere il problema della disoccupazione femminile, favorire l’integrazione delle donne, dare valore a nuove politiche aziendali favorevoli ad un’innovativa organizzazione tra il tempo per il lavoro e il tempo per le famiglie. Aumentare e sostenere la presenza femminile in tutte le sfere della società.
- Ripensare il lavoro in un’ottica più “intelligente”, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario di lavoro lasciando alle donne maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Autonomia, ma anche flessibilità, responsabilizzazione e fiducia diventano i principi chiave di un nuovo approccio all’occupazione.
- Eliminare la discriminazione nella valutazione del merito e migliorare i criteri di selezione dei profili professionali per l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e ai fini delle progressioni di carriera; monitorare i processi di valutazione al fine di una loro correzione.
- Costruire politiche efficaci di contrasto alla violenza maschile sulle donne, nella convinzione che la violenza perpetrata alle donne abbia la stessa matrice della violenza verso la MadreTerra. Attivare e perfezionare piani d’azione contro la tratta e lo sfruttamento di esseri umani. Attivare risorse adeguate per finanziare interventi pluriennali sistematici per la protezione e l’integrazione sociale delle vittime e avviare percorsi di inserimento nel mercato del lavoro, finita la fase di emergenza.
- Diffondere a tutti i livelli la medicina di genere, dalla fase di ricerca sui farmaci, allo studio, alla formulazione delle diagnosi e delle terapie.
- Contrastare i matrimoni precoci e forzati.
- Favorire e incoraggiare la presenza di donne in posizioni di leadership, presenza riconosciuta elemento chiave per la performance e il business in ogni Paese. Raggiungere posizioni top senza cambiare l’identità dell’essere donna, dando il via ad una profonda rivoluzione culturale.
- Incentivare il lavoro e l’aggregazione delle giovani donne con le quali è iniziato un percorso comune di riflessione per costruire insieme il perimetro dove collocare i nuovi femminismi.
- Costruire una nuova economia al femminile, immaginare un nuovo modello di sviluppo sostenibile centrato sui principi e i valori. Ridare lavoro alle donne. Togliere dall’invisibilità il lavoro delle donne. Eliminare le disparità salariali. Supportare lo start up di nuove imprese femminili, sostenerle nel periodo dell’avviamento con servizi reali e una giusta politica del credito sociale.
Introdurre la pratica abituale del microcredito quale strumento di inclusione finanziaria e di contrasto alle nuove povertà. Valorizzare le reti e le filiere delle imprese femminili anche nei processi di internazionalizzazione. Valorizzare e sostenere tutte le attività di cooperazione. La nuova imprenditoria femminile è uno dei segnali più promettenti di un nuovo ciclo di sviluppo che va sostenuto, con incentivi e finanziamenti soprattutto per chi guarda ai mercati internazionali e chi crea impresa nei settori più vitali quali il turismo sostenibile e di qualità, l’enogastronomia, la blue economy, l’industria del benessere, l’agricoltura biologica e l’artigianato, dal tradizionale al digitale: ambiti per i quali c’è domanda e si crea lavoro. Ridare dignità al lavoro delle contadine e costruire piccole economie locali fondate su una agricoltura di sussistenza e famigliare che rispetti la Terra e la biodiversità e contrasti ogni forma di spreco.
- Creare opportunità per lo sviluppo di nuovi spazi per la conoscenza della scienza promuovendo ecosistemi dell’innovazione di genere. Tali sistemi possono essere costruiti mediante un sistematico utilizzo del capitale scientifico e creativo delle donne, e il coinvolgimento di più donne nelle catene del valore dell’ innovazione.
- Identificare e costruire le statistiche, indicatori e metodi per la raccolta di dati disaggregati per sesso.
- Educare al rispetto, all’accettazione dell’altro/a, all’affettività a partire dall’asilo per innescare la propensione al cambiamento, cancellare pregiudizi e stereotipi di genere e culturali.
- Adottare legislazioni nazionali per introdurre la democrazia sostanziale e paritaria anche negli organismi non elettivi della pubblica amministrazione. Introdurre con norme specifiche la valutazione dell’impatto delle politiche di genere. Introdurre negli Enti e nelle Istituzioni meccanismi di valutazione, misurazione e azioni di gender budgeting (ovvero l’inserimento della prospettiva di genere nel processo di bilancio).
- Attivare vere azioni di integrazione e di inclusione.
- Imparare e insegnare a leggere le immagini e le parole nel rispetto del corpo delle donne.
- Ri – costruire città vivibili ,accessibili, sicure, flessibili, aperte, solidali, capaci di accogliere e prendere le forme, le misure, i linguaggi, i colori delle donne,
#insiemesipuò
Per maggiori informazioni in Spagna ci si può rivolgere a:
Asociación Desyam email: asociaciondesyam@gmail.com Tl.: +34 933520658