Jihadisti tra di noi: persone con passaporto francese, tedesco, spagnolo

Il 26 ottobre scorso, un rapporto dell’Intelligence francese diffuso da Radio France Info spiegava un nuovo cambio di strategia dell’Isis: ricorrere ad «attentati trasversali», scrive il Sole24Ore. “Vale a dire utilizzando jihadisti francesi in Spagna passaporti_foreign_figherso in Germania, o combattenti tedeschi o spagnoli in Belgio o in Francia. Insomma mescolare le carte per sfuggire con maggiore facilità ai servizi di sicurezza europei. L’Isis, secondo la radio francese, «scommette infatti sul limitato scambio di informazioni» tra partner europei sui soggetti a rischio. Il caso dell’attacco contro il treno Thalys in viaggio da Amsterdam a Parigi nell’agosto scorso è emblematico. Il sospetto era stato segnalato in Spagna, in Francia, in Belgio e in Germania. Eppure le rispettive capitali non se l’erano comunicato tra loro. Un altro aspetto è motivo di grande preoccupazione. L’Intelligence europea non conosce esattamente il numero di foreign fighers rientrati nei rispettivi Paesi di origine. Sarebbero tuttavia molti di più del limitato numero di cui si pensava in principio. In gennaio, per esempio, Hans-Georg Maaßen, direttore dei servizi federali tedeschi, aveva individuato in 60 i combattenti tedeschi morti in Siria e in Iraq e in ben 180 quelli rientrati. Secondo i dati diffusi 8 mesi fa, la Francia resta il paese con più partenze: oltre 1.200. Il Regno Unito si conferma la seconda fucina di aspiranti miliziani, con 750 persone. La terza fabbrica europea di jihadisti è la Germania: 600. Dal Belgio ne sono partiti 450. Dall’Olanda sono comunque 250. Dall’Italia l’Icrs ne aveva calcolati 80 (dati di febbraio). Un confronto con il passato è utile per comprendere il fenomeno. In Afghanistan si erano contati circa 20mila combattenti stranieri. Ma in un arco temporale di 20 anni, a partire dall’invasione russa (1979).Il flusso in Siria e Iraq è rallentato negli ultimi mesi. Ma le cellule dormienti dell’Isis potrebbero essersi già insidiate in diversi Paesi europei. Sono persone con passaporto francese, tedesco, spagnolo. Che parlano perfettamente la lingua del Paese dove vivono (perché spesso è la loro lingua madre) e ne conoscono le abitudini . Si muovono con facilità nel contesto sociale. Così come i cani sciolti, i jihadisti fai da te, giovani ispirati dalla folle propaganda dell’Isis che decidono di agire su loro iniziativa. Un’altra pericolosissima arma in mano all’Isis, forse meno letale ma ancor più invisibile”.

 

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