Il sangue di Parigi è stato versato grazie a “infinite piccole negligenze, sciatterie, grettezze, diserzioni, avidità e connivenze”, afferma Camillo Langone su Il Foglio. “Del controllore che un giorno, anziché chiamare la polfer, lasciò viaggiare un Ahmad senza biglietto? Del giornalista frettoloso che per dire digiuno iniziò a scrivere ramadan anziché quaresima? Dei genitori indaffarati che alla notizia di un Natale scolastico senza presepe si limitarono a scuotere la testa? Il male al suo inizio è banale, strada facendo si ingrossa, si imbaldanzisce, dilaga, spara e ride”. Ciascuno di noi deve chiederselo, operatori dei media tra i primi.