Micheline Roquebrune, moglie del più noto Sir Sean Connery, il primo 007, rischia di dover scontare una pena fino a due anni e mezzo di carcere e a dover pagare una multa di 16 milioni di sterline (22,7 milioni di euro) se sarà condannata per aver frodato il fisco spagnolo nell’operazione di vendita della villa della coppia, ‘Casa Malibù’ sulla Costa del Sol a Marbella. La magistratura iberica sostiene che la moglie dell’attore sia stata complice di un complesso schema per non pagare tasse per 5,5 milioni di sterline (7,8 milioni di euro) al fisco spagnolo al momento della vendita dell’immobile. Secondo quanto riferisce il Daily Telegraph, anche l’ormai 85enne attore è stato all’inizio inquisito ma le accuse contro di lui sono state lasciate cadere, anche se il giudice inquirente lo qualificò come “ignorante e d’intralcio” all’indagine, battezzata in suo (dis)onore Operazione Goldfinger. Ora una lettera sarà inviata alla coppia che vive alle Bahamas, paradiso fiscale, in cui si intima alla franco-marocchina consorte di Sir Sean di nominare un legale per la sua difesa. Il tutto risale al 1999 quando la villa, dove la coppia aveva vissuto per 20 anni, venne venduta e subito dopo demolita. Al suo posto, invece dei 5 appartamenti che dovevano essere costruiti, secondo il contratto stipulato tra le parti, ne vennero realizzati oltre 70, venduti a ben 45 milioni di sterline (106 milioni di euro). Per l’accusa la signora ‘Bond’ ha collaborato attivamente con i costruttori per ordire la truffa ai danni dello Stato spagnolo. (fonte: la Repubblica)