Rinnovo e conferme al vertice del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia

Il saluto ai partecipanti all’Assemblea da parte di Massimo Mariotti, vice presidente di Verona Mercato. Alla sua destra, il segretario generale del Movimento, Romano Cramer; accanto: il consigliere nazionale,  Paolo Spadafora e la neo vice presidente Silvana Sricchia

Il saluto ai partecipanti all’Assemblea da parte di Massimo Mariotti, vice presidente di Verona Mercato. Alla sua destra, il segretario generale del Movimento, Romano Cramer; accanto: il consigliere nazionale, Paolo Spadafora e la neo vice presidente Silvana Sricchia

Sabato 5 dicembre, presso il Centro “S. Toscana” a Porta Vescovo (Verona), s’è tenuta l’Assemblea nazionale ordinaria del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, organismo fondato nel 1999 e che, dal 2002 fino alla sua scomparsa (avvenuta il 18 luglio scorso, a 91 anni d’età), è stato presieduto dalla professoressa Maria Renata Sequenzia (subentrando a Piero Tarticchio), triestina di nascita ma da anni residente in città, insegnando a Pescantina, Isola della Scala, Mantova per concludere la sua carriera al liceo scientifico “Fracastoro”. L’appuntamento ha riunito una ventina di iscritti, impegnati a vari livelli nel direttivo, provenienti soprattutto da Milano e Verona. L’occasione verteva sulle elezioni del nuovo presidente e delle altre cariche del Movimento che, dopo la perdita della professoressa Sequenzia e del presidente dei Revisori dei Conti, Giambattista Punzi, si sono rese ancor più necessarie per portar avanti la mission del ricordo storico e dell’attualizzazione della tragedia degli scomparsi (infoibati o meno), dei profughi e della diaspora che ha travolto la popolazione italiana nelle terre all’ex confine orientale, per inique triangolazioni internazionali cui l’Italia s’è assoggettata. L’Assemblea ha votato all’unanimità nuovi e precedenti dirigenti e consiglieri nazionali.

Un momento dell’Assemblea nazionale ordinaria del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, a Verona

Un momento dell’Assemblea nazionale ordinaria del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia

È stato nominato presidente del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia il giornalista veronese Claudio Beccalossi (che da anni tratta le questioni connesse all’esodo in convegni organizzati ed in articoli scritti), con Silvana Sricchia neo vice presidente. Romano Cramer, milanese originario di Albona in Istria (allora italiana, poi jugoslava ed ora croata), è stato riconfermato segretario generale, Guido Macuz, a sua volta, è il nuovo coordinatore nazionale.I sei consiglieri nazionali usciti dall’Assemblea sono i riconfermati Paolo Spadafora, Vittorio Ragusin, Gianna Duda Marinelli, Alessandro Spadafora e Domenico Mazzarol, oltre al “neofita” Tullio Romano. Hanno portato il loro contributo all’incontro Marco Padovani (ex assessore comunale a Decentramento e Protezione civile ed ora esponente di punta di “Battiti per Verona”), Maurizio Ruggiero (del Movimento legittimista “Sacrum Imperium”, dei cattolici tradizionalisti) e Massimo Mariotti (ex assessore comunale, ex presidente di Acque Veronesi ed attuale vice presidente di Verona Mercato), da sempre vicini alle istanze portate avanti dall’organismo. Nel suo intervento, il neo presidente Claudio Beccalossi ha detto d’essersi «reso disponibile all’impegno quale presidente del Movimento dopo debita e doverosa riflessione motivata dalla consapevolezza dell’onore e dell’onere della carica». Per lui rimangono importanti e rappresentano un onore le «finalità di memento, tutela e dito accusatore nel tempo delle traversie subite dalla popolazione italiana per mano slava (con la connivenza delle cosiddette grandi potenze e con la pusillanime negligenza autolesionista di Roma) mentre è un sostanziale onere adempiere all’incarico soprattutto in questa fase d’appiattimento socioculturale, del sapersi presi di mira (ed esposti alla vergogna istituzionale) semplicemente perché cattolici, magari praticanti, comunque di tradizione e radice cristiana».Secondo Beccalossi, «sta diventando di moda, da parte di certi insegnanti e presidi indegni del loro ruolo didattico-amministrativo e fatalmente orientati ad un certo lato politico militante, negare perfino la libertà spontanea del presepe, dei canti di Natale per non offendere i fedeli ad altre religioni. Questo integralismo alla rovescia non è sintomatico del rispetto super partes delle minoranze ma della violenza autoritaria nei confronti di chi vuole (anzi, vorrebbe, visti i tempi che corrono) solo proseguire sulla strada dei valori condivisi fino a stamattina e, di punto in bianco, considerati scorretti, da nascondere, da rimandare nelle catacombe da dove erano usciti».«Gli esuli istriani, fiumani e dalmati conoscono bene questo fenomeno cialtrone della vergogna d’essere ciò che si è sempre stati. Loro, gli esuli, hanno patito sulla propria pelle i tradimenti perpetrati da loro connazionali, pustola ancora oggi non curata nonostante, ormai, le generazioni discendenti abbiano per riflettere la versione indiretta dei fatti, raccontata sul filone dell’oggettività o reperita tramite programmi scolastici o fonti su media ed internet alquanto zoppicanti, parziali se non palesemente falsi». «Il testimoniare ed il riferire la verità – ha decisamente ribadito Beccalossi – era uno dei crucci della compianta Maria Renata Sequenzia che vorrei ancora ricordare per quel suo impegno di vita, lungo e continuo, nel denunciare le gravi, imperdonabili colpe del governo italiano succube di meschini interessi internazionali e d’una presunta realpolitik da avanspettacolo se non da bordello…». In conclusione del suo intervento, Claudio Beccalossi ha avanzato varie proposte operative generali con disponibilità al confronto e sottolineato l’esigenza di nuove strategie per “attirare” giovani all’interno del Movimento, convinto “che si debba puntare soprattutto su quest’ultima emergenza, anche per dovere nei confronti delle attuali e delle prossime generazioni”.

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