Ai vini delle profondità marine è dedicata la rassegna “Abissi”, dal 24 al 28 maggio prossimi, organizzata a Montepagano, l’antico borgo di Roseto degli Abruzzi (Teramo), al ristorante diffuso D.One. L’idea è dell’imprenditrice Filomena Nuccia De Angelis e dello chef Davide Pezzuto. Ma soprattutto Nuccia, fondatrice, insieme al marito Alessandro Marroni, di Dan Europe, organizzazione internazionale no profit per la ricerca e la sicurezza in immersione. Ad accompagnare i piatti, per i 5 giorni di questa prima rassegna, le “bollicine” della Bisson, inabissati nella Baia del Silenzio a Sestri Levante. Le bottiglie sono posizionate a 60 metri di profondità. Qui trovano una temperatura sempre costante a 15 gradi, l’oscurità e quel dondolio delle onde che crea un remuage naturale. Ogni gabbia che va sott’acqua contiene circa 500-520 bottiglie classiche. Il loro valore è dovuto all’incrostazione che si forma sulla bottiglia, resa compatibile con gli alimenti grazie a tecniche di asciugatura e aderenza particolari. Per ogni immersione e ogni riemersione vengono utilizzate squadre da 18 subacquei e mezzi navali per lavorazioni in mare. Le bottiglie vengono immerse a fine primavera per farle riemergere 15 mesi dopo. Dopo l’azienda Bisson sarà la volta del Cal Joncols prodotto in Spagna nel Parc Natural del Cap de Creusala; del primo vino subacqueo andaluso, il Garum submarino e poi di un vino portoghese affinato nelle acque di un fiume, da qui il suo nome, Vinho da àgua.