Forse la notizia vi era sfuggita, ma l’italiana Filmaster dell’architetto veneziano Marco Balich, 54 anni, aveva vinto l’appalto per la realizzazione delle cerimonie olimpiche a Rio e due italiani erano stati chiamati per realizzare i costumi dei Giochi, che abbiamo visto durante lo spettacolo inaugurale allo stadio Maracanà. Si tratta di Silvia Aymonino (foto in alto), romana (figlia del famoso architetto Carlo: tra i suoi ultimi progetti la copertura del Giardino Romano all’interno dei Musei Capitolini a Roma), che ha iniziato la sua carriera ancora giovanissima collaborando per quasi dieci anni presso la Sartoria Tirelli; e del creativo sassarese Marco Idini, 47 anni. Entrambi con un curriculum creativo e lavorativo davvero incredibile.
Silvia ha realizzato i costumi di molte opere, andate in scena anche in Spagna come L’elisir d’amore (nella rivisitazione balneare del capolavoro donizettiano, con colori sgargianti, scivoli acquatici, coppie che amoreggiano e, soprattutto, tanta , tanta gente in palcoscenico) o il Barbiere di Siviglia al Teatro Real di Madrid e al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia.
Idini alla Nuova Sardegna ha raccontato qualche giorno fa: “Con Silvia avevamo già collaborato a Londra e alle Olimpiadi invernali di Sochi due anni fa e siamo stati chiamati anche per realizzare i costumi di questi Giochi. La sfida è stata dover realizzarli tutti qui in Brasile, quindi mi sono trasferito a Rio già da novembre. I costumi sono firmati da Claudia Kopke, Silvia è la costume supervisor e io il direttore di produzione. Abbiamo aiutato a realizzare e a mettere in scena una grande quantità di costumi, più di diecimila. Significa realizzare quelli funzionali per le grandi coreografie di massa e curare i particolari di quelli dei personaggi famosi che parteciperanno alla cerimonia olimpica”. Prosegue Marco Iddini: “Abbiamo realizzato tutti i prototipi, messo su un laboratorio con sarte locali per i costumi più complicati e cercato tessuti, stamperie e fabbriche per le grandi produzioni. Aiutati da un reparto di meravigliosi colleghi e ormai amici brasiliani”.
Il tutto per uno spettacolo di cinque ore realizzato con la metà del budget utilizzato nel Regno Unito quattro anni fa, data la situazione economica e politica del Brasile che sta vivendo la peggiore crisi degli ultimi 25 anni: si parla di poco più di 20 milioni di dollari spesi.