Secondo il rapporto della Camera di Commercio di Milano dal titolo “L’agroalimentare italiano nel mondo”, realizzato assieme alla Coldiretti, Germania e Francia sono i primi acquirenti per quasi tutti i prodotti agroalimentari made in Italy (che vale 36,7 miliardi di euro all’anno e cresce del 7,4%) mentre gli Stati Uniti importano soprattutto vini, acque minerali e olio, la Spagna pesce fresco, la Grecia e le Filippine alimenti per animali. In forte crescita Cina per latte, amidi, tè, caffè e vini, Arabia Saudita per frutti e prodotti da forno, Australia per pasta e piatti pronti, Turchia per cioccolato, Ungheria per carne lavorata e conservata, Polonia per pesce conservato, gelati e condimenti e Belgio per acque minerali. Fra i prodotti made in Italy più esportati, i vini raggiungono un giro d’affari di 5,4 miliardi di euro. Seguono pane, pasta e farinacei con 3,6 miliardi di euro e frutta e ortaggi lavorati con 3,4 miliardi. Gli aumenti più consistenti si registrano per acque minerali (+21,1%), alimenti per animali (+20%), prodotti non lavorati da colture non permanenti tra cui cereali, riso, ortaggi (+15,5%), tè e caffè (+11,2%).
I maggiori esportatori italiani sono la provincia di Verona con 2,7 miliardi di euro, Cuneo con 2,5 miliardi e Parma con 1,6 miliardi. Milano è quarta con 1,5 miliardi, il 4,1% del totale. Seguono Bolzano, Salerno e Modena. Tra le prime venti posizioni la maggiore crescita è di Napoli (+24,6%), Firenze (+23,4%) e Bergamo (+22,7%). Leggi qui il rapporto completo mappa-agroalimentare-estero22-11-2016