L’Iniziativa per gli oceani puliti “Clean ocean” ha deciso di innalzare il proprio impegno mettendo a disposizione 4 miliardi di euro di finanziamenti entro la fine del 2025 invece dei 2 miliardi inizialmente previsti entro il 2023 in considerazione “delle minacce cui sono esposti gli oceani e della necessità urgente di tutelare queste risorse naturali”. Lo rende noto con un comunicato, l’iniziativa internazionale di Cooperazione lanciata nel 2018 dalla Banca Europea per gli Investimenti insieme alle banche di sviluppo francese Agence Française de Développement e tedesca, a cui si sono aggiunti Cassa Depositi e Prestiti per l’Italia e l’Instituto de Crédito Oficial per la Spagna e che ha accolto la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo come nuovo membro. Questa, si legge in una nota, “rappresenta la più importante piattaforma di investimento dedicata a finanziare progetti di riduzione dell’inquinamento da plastica nei mari” ed ha “già raggiunto l’80% del suo obiettivo in tre anni mettendo a disposizione 1,6 miliardi di euro di finanziamenti a lungo termine per azioni del settore pubblico e privato volte a ridurre lo scarico di materie plastiche e microplastiche e di altra spazzatura negli oceani attraverso una migliore gestione dei rifiuti solidi, delle acque reflue e delle acque meteoriche”. Le stime indicano che ogni anno confluiscono negli oceani oltre otto milioni di tonnellate di detriti di plastica, ricorda la nota, “un inquinamento che minaccia gli estuari dei fiumi, le barriere coralline, i pesci e i milioni di famiglie per cui gli oceani sono fonte di sussistenza. La maggior parte della massa di materie plastiche riversate negli oceani proviene dai rifiuti gettati a terra oppure confluiti nei fiumi. Se molti paesi in via di sviluppo fossero dotati di impianti migliori di trattamento delle acque reflue e meteoriche, si riuscirebbe a evitare ogni anno l’immissione di circa 1,5 milioni di tonnellate di microplastiche negli oceani. (fonte: Ansa)