Italia e Spagna sono  al primo posto in Europa con otto geoparchi ciascuna, ovvero quelle aree protette che vogliono coniugare il proprio patrimonio geologico con sistemi di sviluppo sostenibile. La Rete europea dei geoparchi è costituita da una lista di 54 territori, in tutto il mondo sono 92 (ben 27 in Cina). Per la prima volta, dal 4 al 7 settembre l’Italia ospita il congresso mondiale dei geoparchi, arrivato alla 12ma edizione, ad Ascea (Sorrento) nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano in Campania. 400 tra delegati, autorità, presidenti di tutti i geoparchi esistenti sulla Terra, rappresentanti Unesco e dei vari governi da quello italiano a quelli stranieri per 4 giorni si confronteranno su temi riguardanti l’economia, il geoturismo, l’ambiente ma presenteranno anche nuovi progetti, nuove ricerche. I geoparchi rappresentano una speciale categoria di territori che si vanno progressivamente affermando a livello internazionale e nazionale per l’attuazione di attente politiche di tutela e di valorizzazione della geodiversità e del patrimonio geologico. Dopo un primo lancio del programma “Geoparks” operato dall’Unesco nel 1998, solo nel 2000 nascono i primi geoparchi in Europa; si tratta di territori che presentano elementi geologici e geomorfologici di particolare rilevanza scientifica, divulgativa, didattica ed estetica e che hanno stabilito di lavorare insieme per individuare nuove strategie e progetti finalizzati alla conoscenza, tutela ed alla valorizzazione del patrimonio geologico.