Da Coca Cola a Danone accordo con il Wwf

Otto gruppi internazionali attivi nel settore dei beni di consumo – Coca-Cola, Danone, Ford, H.J. Heinz, Nestle, Nike, Procter & Gamble e Unilever – si sono uniti al Wwf per fondare la Bioplastic Feedstock Alliance (BFA), organizzazione che si pone come fine l’uso responsabile delle biomasse destinate alla produzione di bioplastiche. L’obiettivo principale della BFA è orientare la scelta responsabile e la coltivazione di biomasse per la produzione di materie plastiche, valutando l’impatto sull’utilizzo dei terreni, la sicurezza alimentare e la tutela della biodiversità. A questo scopo l’associazione riunirà esperti del mondo industriale, accademico e della società civile per fornire un supporto in termini di corretta informazione, collaborazione, educazione e innovazione nell’ottica di uno sviluppo sostenibile di plastiche biobased. “Garantire che i nostri raccolti vengano utilizzati in modo responsabile per produrre bioplastiche è un obiettivo fondamentale di conservazione, tanto più che la popolazione mondiale è prevista in rapida crescita fino al 2050”, ha commentato Erin Simon del Wwf. I gruppi che hanno dato vita alla BFA utilizzano già oggi biopolimeri parzialmente biobased nei loro prodotti: il caso più noto è la PlantBottle di Coca Cola, a base di bioPET ottenuto da bioetanolo ricavato da canna da zucchero; lo stesso materiale viene impiegato anche da Heinz per le bottiglie di ketchup e, più recentemente, da Ford per gli interni auto. Nestlé impiega bioPET  da canna da zucchero e da altre biomasse per alcune bottiglie destinate all’acqua Vittel. Il colosso alimentare è oggi interessato alle bioplastiche di seconda generazione ottenute da biomasse non concorrenti con l’uso alimentare o da residui agricoli.

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