Scarpe italiane: nella Ue vendiamo 7 su 10

In vista del Pitti Uomo (7-10 gennaio) Assocalzaturifici ha preparato un’analisi del mercato delle calzature maschili, consultabile online. I dati elaborati da Assocalzaturifici mettono in evidenza che l’export nei primi nove mesi dell’anno è cresciuto del 4,4% in valore e dell’1,5% in volume, facendo raggiungere un nuovo record di valore esportato con circa 6,3 miliardi di euro per 173,5 milioni di paia vendute oltre confine. Sei calzature su dieci dirette all’estero sono scarpe con tomaio in pelle (+4,5% in valore e -0,2% in volume), che rappresentano l’83% del fatturato. L’Unione Europea, dove vendiamo 7 scarpe su 10, sebbene di segno positivo mostra però incrementi inferiori alla media (+1,2% in valore, registrando un +0,8% in volume). Tra i principali Paesi comunitari è cresciuta ulteriormente la Francia (+8,6% in valore), che ha rafforzato così il primato tra i nostri mercati di sbocco; stenta ancora invece la Germania (+0,2% in valore, -1,5% in volume); male Paesi Bassi e Spagna (-8,5% e -9% rispettivamente). Il Regno Unito cresce solo in valore (+4,2%). Ma è sui mercati extra-UE (+8,3% nel complesso, con un +3,2% in quantità) che si sono evidenziate le performance più favorevoli: hanno trovato conferma il recupero negli Stati Uniti e in Canada (+4,2% e +13% rispettivamente in valore) e, soprattutto, l’espansione in Russia, Kazakistan e Ucraina (+10,5%, +9,1% e +7,9%) e sui mercati del Far East (+11,8% globalmente). Tra questi ultimi, in aumento del 25,2% la Cina e del 12% la Corea del Sud. (fonte: Il Sole 24 Ore).

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