Si è riaperta nel 2013 e si intensificherà anche nel 2014 la stagione delle privatizzazioni nel mondo, trainata dall’Europa. Quest’anno , secondo gli esperti, gli occhi sono puntati su Francia, Spagna, Portogallo, Cina e Russia. I Paesi arabi, intanto, stanno tastando il terreno con studi di fattibilità. Complice la ripresa del l’economia, i governi rispolverano i “gioielli di famiglia” e li mettono in vendita per fare cassa e abbattere il debito. Secondo le stime della Fondazione Mattei e di Kpmg, lo scorso anno sono stati incassati almeno 145 miliardi a livello mondiale e il tesoretto europeo è salito a 35 miliardi rispetto ai 28,5 del 2012. Per tutti un ulteriore scatto in avanti arriverà quest’anno. Nei primi sei mesi del 2013 sono state messe a segno 45 operazioni di dismissione per un totale di 57 miliardi di euro. La Cina guida la classifica mondiale e spodesta gli Usa, seguita dalla Grecia con la regia della troika e dal Giappone. Svezia, Francia e Irlanda guadagnano invece il decimo, undicesimo e tredicesimo posto. Nella seconda parte dell’anno a fare da pioniere è stata la Gran Bretagna con la quotazione in Borsa di Royal Mail, la più grande manovra di privatizzazione dall’era Thatcher e l’inizio della dismissione delle quote delle banche nazionalizzate in seguito alla crisi. 35 miliardi la stima, èl’introito delle privatizzazioni in Europa stimato nel 2013. 5% il potenziale spagnolo debito pubblico sul Pil che potrebbe essere ridotto con le dismissioni. (fonte: Il Sole 24 Ore )