Eurispes 2014: non siamo un Paese rassegnato!

Negli ultimi cinque anni il fatturato estero dell’industria italiana ha superato quello tedesco e francese. Negli ultimi due anni siamo stati tra i soli cinque paesi al mondo (con Cina, Germania, Giappone, Corea del Sud) a conseguire un saldo commercialecon l’estero superiore ai 100 miliardi di dollari. Queste, alcune delle indicazioni che emergono dal Rapporto Italia 2014 realizzato da Eurispes, presentato a Roma e costruito, come di consueto, attorno a 6 dicotomie, illustrate attraverso altrettanti saggi accompagnati da 60 schede fenomenologiche: Italia/Europa, Finanza/Finanza,  Destra/Sinistra, Etica/Estetica, Ricchezza/Povertà, Conservazione/Cambiamento. La rilevazione è stata effettuata nel periodo tra il 13 dicembre 2013 e il 4 gennaio 2014. “Stiamo dando un’ottima prova nei settori tradizionali del Made in Italy e del lusso: tessile-abbigliamento, calzature, arredamento e nautica. Siamo riusciti a creare nuove specializzazioni, come nella meccanica; nei prodotti a forte innovazione, nelle tecnologie per l’edilizia e nella chimica farmaceutica”, ha dichiarato il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara. “Nel 1999 eravamo al quinto posto nella Ue a 27 per saldo commerciale normalizzato nei manufatti. Oggi siamo al terzo posto. E proprio mentre la recessione e l’austerità impostaci dall’Europa facevano crollare la nostra domanda interna, e con essa Pil e occupazione, le imprese italiane hanno conseguito eccellenti risultati sui mercati internazionali”.“Il nostro comparto agricolo ha prodotto risultati fortemente positivi sia in termini di fatturato sia di occupazione. E quanto alto sia l’interesse per le nostre produzioni agroalimentari, è dimostrato dal fatto che l’Italian sounding, ovvero la falsificazione internazionale dei nostri prodotti, ha raggiunto la cifra di 60 miliardi di euro l’anno. L’Italia resta una tra le mete preferite del turismo internazionale. Per numero di pernottamenti di turisti stranieri, è seconda in Europa soltanto alla Spagna: con 54 milioni di notti è il primo Paese europeo per numero di presenze extra-Ue. E tutto questo — ha concluso Fara — nonostante gli ostacoli, i ritardi, i mille impedimenti che lo Stato pone a chi decide di avviare una qualsiasi attività imprenditoriale, attraverso una pressione fiscale insopportabile, una burocrazia pervasiva e ossessionata dal regime del controllo e della concessione in luogo del diritto. Condividiamo i contenuti di un recentissimo documento stilato da Giuseppe Bianchi, Presidente dell’Isril, e sottoscritto da decine di rappresentanti di Istituzioni economiche, nel quale si afferma: «“è davvero ardito parlare di un Paese sul viale del tramonto. Non siamo una nazione di macerie e di cittadini rassegnati”»

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