Nel 2013 diminuisce in Ue, per il secondo anno, il numero di decessi provocati da incidenti stradali. Se la media europea è di 52 morti per milione di abitanti, l’Italia è al di sopra, con 58 vittime. La Slovacchia ha segnato il miglior progresso dal 2012 al 2013 col 24% in meno di incidenti mortali, pari a 42 morti per milione di abitanti. L’Italia si trova all’undicesimo posto, con 58 decessi. Spagna (37) e Germania (41) hanno migliorato la propria posizione, portandosi a ridosso dei Paesi che tradizionalmente registrano i migliori risultati. In Europa, nel 2013 il numero di decessi è diminuito dell’8% rispetto al 2012, dopo una riduzione del 9% nel 2012 sul 2011. In Italia si è avuto un calo del 6% sul 2012, e del 5% tra il 2011 e il 2012. I paesi col minor numero di vittime restano Regno Unito, Svezia, Olanda e Danimarca, con circa 30 decessi. Se nel 2013 la media Ue è stata di 52 vittime per milione di abitanti, nel 2010 i decessi si erano attestati a 62. E anche se i dati diffusi stamani dalla Commissione per il 2013 sono provvisori, e le cifre per singolo Paese potrebbero subire lievi modifiche, i migliori nella classifica restano Svezia (28) e Gran Bretagna (29). Entrambe questi Paesi hanno difeso la loro top position negli anni, seguiti dalla Danimarca (34), che tuttavia nel 2013 ha fatto registrare un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Maglia nera in assoluto è la Romania, con 92 morti sulle strade per milione di abitante; Polonia, 87; e Lettonia, 86. Secondo quanto spiegato dal vicepresidente della Commissione Ue, responsabile per i trasporti Siim Kallas, solo pochi anni fa, nel 2011, i progressi nella riduzione degli incidenti stradali mortali in Europa si erano attestati a un deludente 2%. Tuttavia i cali del 9% e dell’8% registrati nel 2012 e 2013 dimostrano che “gli Stati membri sono di nuovo sulla buona strada per conseguire gli obiettivi strategici” fissati per il 2020. Tuttavia, un aspetto che desta preoccupazione è la situazione degli utenti vulnerabili della strada: il numero di pedoni uccisi diminuisce in misura minore del previsto (-8% tra 2010 e 2012) mentre il numero di vittime tra i ciclisti ha registrato di recente addirittura un aumento (+6% tra 2010 e 2012), un dato che viene in parte spiegato col fatto che un numero crescente di persone utilizza la bicicletta. (fonte: Ansa)