Inglesi interessati a case in Italia, Francia e Spagna

Il 53% degli inglesi interessati a una casa in Italia non ammette alternative: vuole solo il Belpaese. E il 39% di questi non intravede elementi, come tassazione o burocrazia, che possa farlo desistere dall’acquisto. Gli altri, invece, considerano come opzione anche Francia e Spagna. Lo dice un sondaggio realizzato dal portale www.gate-away.com, sito italiano dedicato agli acquirenti stranieri, durante l’ultima fiera di settore “A place in the sun”, a Londra. «Questo dimostra come nel Regno Unito ci sia un forte interesse per il nostro mercato. Non a caso, è da lì che riceviamo oltre il 13% delle richieste, seconde soltanto a quelle provenienti dagli Usa», spiega Simone Rossi, direttore commerciale di Gate Away, sito tradotto in dieci lingue. Lo conferma anche l’ultima ricerca di Scenari Immobiliari, secondo cui gli inglesi sono i secondi acquirenti nel nostro Paese (18%), dietro i tedeschi (36%). Le bellezze artistiche e naturali e la qualità della vita costituiscono la principale spinta all’acquisto (74%). Il 34% cerca un immobile per investimento, il 31% come casa per le vacanze e il 20% per trascorrere l’età della pensione. «Purtroppo, però, registriamo che alla consistenza della domanda non corrisponde un’offerta adeguata, non tanto come quantità, ma come qualità», ha aggiunto il manager del portale, che aggrega a pagamento le inserzioni di centinaia di agenzie nostrane. In effetti, secondo una ricerca di Hsbc, la Spagna e le isole Baleari si accaparrano il 30% degli acquisti degli inglesi diretti verso l’estero, seguiti dalla Francia (16%) e dell’Italia al 9%. «La Spagna è da sempre in testa. Ma attira un target diverso dal nostro, composto da persone che vogliono semplicemente ricreare la propria vita quotidiana, ma al sole – spiega Rossi -. Francia e Italia, invece, sono in cima ai desideri di clienti simili, interessati all’arte, alla qualità della vita e del cibo, alla ricerca di soluzioni di alto livello, lontane dal caos». Solo che i francesi concludono tre volte i nostri affari. Che cosa ci manca? «La maggior parte dei nostri agenti non ha capito che sull’estero occorre investire con decisione. Molti non parlano inglese, pubblicano descrizioni insufficienti dei pezzi in vendita e addirittura inseriscono poche foto online, senza l’ubicazione precisa del luogo, per paura che l’agenzia concorrente della stessa località tenti di rubare il cliente. E poi bisogna investire su Internet – prosegue Rossi -. In Francia esistono 7 portali come il nostro, rivolti soltanto al mercato straniero. In Italia siamo gli unici». Un errore, visto che il 92% degli intervistati durante la fiera ha dichiarato di usare la Rete come mezzo di ricerca della casa dei sogni. Nel 16% dei casi il budget di spesa indicato è fino a 120mila euro, nel 48% fino a 300mila euro e c’è anche un 21% disposto a spingersi a 600mila euro. La Toscana è la regione più amata (37%) seguita dalla Puglia (18%). Dal 3 al 5 ottobre, la fiera “A place in the sun” replica a Birmingham. «Consiglio agli operatori di casa nostra di non snobbare questi eventi. A parte, infatti, quello zoccolo duro di clienti innamorati dell’Italia, c’è una platea enorme di indecisi che bisogna catturare – conclude il direttore di Gate Away. -. Ci sono altri Paesi viaggiano a mille. E non parlo solo dei più noti, come la Francia. Un emergente come la Turchia per molti aspetti sta diventando meglio organizzato dell’Italia».(fonte: Il Sole 24 Ore)

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