Lavazza, una storia del caffè italiano

L’esperienza dell’azienda torinese del caffè che sta per toccare i 120 anni viene ripercorsa nel libro ‘Lavazza, una storia industriale dal 1895′, da maggio in libreria per Mondadori Electa. Il volume è il risultato di una ricerca condotta da Giuseppe Berta ed Elisabetta Merlo, ricercatori al Center for research in innovation, organization and strategy (Crios); l’analisi si concentra sulle leve che hanno determinato lo sviluppo e la crescita di Lavazza, dalla prima bottega nel centro di Torino, con sei dipendenti, alla multinazionale di oggi, che ne conta 3.600 ed è presente in 90 Paesi.”Raccontare l’azienda significa ricostruire la storia industriale del Paese – spiega Merlo – dal suo decollo, a fine Ottocento, per arrivare alle strategie nel mercato globale di oggi”. Con tre tasselli fondamentali che negli ultimi 50 anni hanno determinato il passaggio di Lavazza da impresa commerciale a industria: “L’inizio della distribuzione del caffè sottovuoto, la pubblicità e la ‘rivoluzione delle capsule'”, dice Merlo. Se la prima tappa segna l’inizio dell’identificazione tra il caffè e il suo marchio, la più recente, soprattutto con i sistemi ‘A Modo Mio’, conferma la capacità dell’azienda di precorrere i tempi e le abitudini dei consumatori, portando l’espresso del bar anche tra le mura domestiche. Epicentro di una realtà industriale multinazionale rimane la famiglia Lavazza, al timone da quattro generazioni. Una straordinaria vicenda imprenditoriale raccontata nel volume dai documenti e materiali d’archivio che costituiranno il nucleo del museo storico, nel nuovo quartier generale di Torino, la ‘Nuvola’ di Cino Zucchi. Alle sfide della competizione globale, l’azienda si prepara a rispondere con la ricetta di sempre, come afferma il vicepresidente Giuseppe Lavazza: “Rafforzandosi attraverso l’innovazione di prodotto e di processo, per offrire ovunque il miglior caffè italiano”.

 

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