Argentina-Spagna-Italia: con una foto trova lavoro

La nuova povertà a Milano raccontata con le immagini scattate da chi questa realtà la vive sulla propria pelle ogni giorno, fra dormitori, mense pubbliche, i gradini della metropolitana e gli anfratti della Centrale. Uno dei fotoreporter-homeless è Dino Luciano Bertoli, 48 anni, ex falegname italoargentino, che 13 anni fa, con la crisi in Argentina, ha lasciato il suo paese per andare a lavorare in Spagna. Dieci anni di lavoro sicuro come falegname e «miniaturista », poi il dramma della disoccupazione. Nell’ottobre scorso il viaggio della speranza che lo ha portato in Italia, a Milano, in cerca di lavoro assieme all’anziana madre. “Ero pronto a fare qualsiasi mestiere, ma non ho trovato niente. Ero disperato», ha raccontato al Centro di aiuto istituito dal Comune in stazione Centrale. Dino ha vinto il concorso fotografico ‘Riscatti’, una vittoria che è molto

Dino Luciano Bertoli mentre riceve il premio. Sotto e in alto, la foto vincitrice

di più di un semplice attestato. Quel premio ora gli garantisce una borsa lavoro di sei mesi (rinnovabili) nell’agenzia fotografica più glamour della città: quella di Stefano Guindani, il mago del clic amato dalle star del cinema e dai grandi stilisti, a partire da Giorgio Armani. Guindani non si perde un red carpet in giro per il mondo, ma è anche un fotoreporter impegnato, pronto a seguire gli sbarchi degli immigrati in Sicilia o ad andare ad Haiti, sull’isola stravolta dal terremoto. Dino ha vinto ‘Riscatti’ con questa foto scattata nel dormitorio di via Saponaro, la sua ‘casa’ milanese, “dove con i compagni di camera si condivide tutto, anche il rasoio, improvvisandosi barbieri”.

 

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