Nuova direttiva europea sui diritti consumatori

A partire dal 13 giugno (data di entrata in vigore della maggior parte delle nuove disposizioni contenute nel decreto legislativo) sono state previste maggiori informazioni precontrattuali per i consumatori, in particolare, nei contratti a distanza e negoziati al di fuori dai locali commerciali. La direttiva, uniformando le norme a livello comunitario, istituisce la figura del consumatore europeo  perché in tutta l’Unione varranno le stesse tutele. Tra le principali novità si segnala il diritto di ripensamento che il consumatore può esercitare entro un termine più ampio dagli attuali 10 giorni a 14 giorni. Nel caso in cui poi il consumatore non sia stato preventivamente informato sul diritto al ripensamento, il recesso viene  esteso dagli attuali 60 e 90 giorni – rispettivamente dalla conclusione del contratto o dalla consegna del bene – a ben dodici mesi. In caso di recesso, il venditore ha meno giorni (dagli attuali 30 a 14 giorni) per restituire le somme versate dal consumatore. Quest’ultimo disporrà   di più tempo – 14 giorni invece che 10 – per restituire il bene. Alle transazioni online è stata riservata un’attenzione particolare. I prezzi dovranno essere più trasparenti. I commercianti sono tenuti a indicare espressamente l’applicazione di sovrattasse – spesso previste, ad esempio, per il pagamento con carta di credito – che comunque non potranno superare i costi effettivi sostenuti. Addio alle caselle preselezionate sui moduli di acquisto online. I servizi che comportano costi aggiuntivi non potranno essere spuntati di default. Sarà l’acquirente, se lo desidera, a dover mettere volontariamente la spunta sulla relativa casella. Altra importante novità riguarda il divieto di applicare al consumatore aumenti di costi per acquisti effettuati con carte di credito o bancomat; analogo divieto è previsto per la tariffa telefonica su linee dedicate e messe a disposizione del consumatore da parte del venditore, in caso di vendite dirette o a distanza. Sarà l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) a vigilare sull’applicazione delle norme in questione e a sanzionare le eventuali pratiche commerciali scorrette.

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