Il diritto dell’Ue non ammette una normativa che, come quella spagnola, obbliga le compagnie aeree, in qualunque circostanza, a trasportare non solo il passeggero, ma anche i suoi bagagli, per il prezzo del biglietto base. Così una sentenza della Corte
di giustizia Ue, che non rimette in discussione il modello economico adottato da alcuni vettori, soprattutto low cost. “Il prezzo da pagare per il trasporto dei bagagli registrati – spiegano i giudici di Lussemburgo – non è un elemento inevitabile e prevedibile del prezzo del trasporto aereo, ma può costituire un supplemento di prezzo opzionale”. La causa ha le sue radici in un episodio del 2010, quando una passeggera della compagnia Vueling Airlines ha presentato reclamo per l’aumento del prezzo di base di quattro biglietti aerei, dopo la registrazione online di due bagagli. Per questo l’Istituto per la tutela dei consumatori
della comunità autonoma della Galizia (Spagna) aveva inflitto a Vueling una sanzione amministrativa di tremila euro. Ma la compagnia aerea ha presentato ricorso, e il procedimento è passato al Tribunale amministrativo di Ourense (Spagna) che ha chiesto alla Corte di giustizia se la normativa spagnola sia compatibile col principio della libertà in materia di tariffe sancito dal diritto dell’Unione. La sentenza della Corte europea ha dato ragione a Vueling.