I vescovi spagnoli hanno chiesto al governo che prima di decretare l’espulsione degli immigrati si ascolti la loro voce, per accertare che siano o meno persone che hanno bisogno di asilo o vittime di violenza o di traffico di mafie, al fine di applicare le leggi e rispettare il diritto internazionale in questa materia. Come riferisce l’agenzia Fides dauna fonte della diocesi di Albacete, il cui vescovo, mons. Ciriaco Benavente, è presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, la notizia è stata comunicata dal presule durante la presentazione della campagna “Una Chiesa senza confini, madre di tutti”, in preparazione alla Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2015, che in Spagna si celebrerà il 18 gennaio. “Non è troppo ciò che chiediamo” ha detto mons. Benavente, ribadendo che i migranti devono essere ascoltati, “perché così si può scoprire se hanno veramente diritto di asilo”. La Spagna è
oggi, insieme a Lampedusa (Italia) e Arizona (Usa), uno dei tre punti caldi dell’immigrazione. Ma se consideriamo le tragedie dell’emigrazione, il Mar Mediterraneo prende il primo posto, perché è diventato, come definito da Papa Francesco, “un grande cimitero” con più di 3.000 persone morte l’anno scorso, di cui 15 bambini al largo della costa di Cadice (Spagna). In Spagna risultano censiti cinque milioni di stranieri. “Noi siamo figli di immigrati, e questo la società spagnola lo ha dimenticato” ha evidenziato il presule. (fonte: http://it.radiovaticana.va)