L’industria dell’eolico in Europa l’anno scorso ha installato di più, in termini di capacità di produzione, rispetto a gas e carbone messi insieme. Nei 28 Stati membri l’industria eolica ha connesso 11.791 MW alla rete, contro i 3.305 MW del carbone e i 2.338 MW
del gas. Questi gli ultimi dati dell’Ewea, l’associazione che rappresenta l’industria europea dell’eolico, che tira le somme: oggi l’eolico collegato alla rete è sufficiente a coprire il 10% dei consumi di elettricità dell’Ue, contro l’8% del 2013. In questo contesto l’Italia è in controtendenza, segnando un crollo del 75,4% nella quota di nuove installazioni rispetto all’anno precedente, come avvenuto per altri mercati importanti come Danimarca (-90,4%) e Spagna (-84,3%). Il 77,2% di tutte le nuove installazioni dell’industria del vento nel 2014 nell’Ue si sono concentrate in quattro Paesi: Germania, Gran Bretagna, Svezia e Francia. Complessivamente, la capacità degli impianti di eolico in Europa è cresciuta del 5,3% rispetto al 2013, per un totale di 128,8 GW complessivi. “L’Europa è ad un punto di svolta negli investimenti in rinnovabili, specie nell’eolico” afferma Thomas Becker dell’Ewea, secondo cui investire
in impianti “antichi” adesso “comincia ad apparire poco saggio, mentre le rinnovabili vanno avanti e gli investimenti nell’eolico rimangono interessanti”. “Quello che abbiamo visto nel 2014 – conclude Becker – è una concentrazione dell’industria in Paesi chiave, mentre mercati dell’Europa meridionale e orientale continuano a combattere con duri e irregolari cambi di rotta nella scena politica. Ci aspettiamo che la stessa concentrazione prosegua nel 2015″.