Ci sono anche l’innovazione e il design italiani dentro la nuova sede del Centre Pompidou, inaugurata a Màlaga il 28 marzo. Il cemento trasparente di Italcementi è infatti uno degli elementi caratterizzanti dell’edificio ideato dall’artista francese
Daniel Buren e che caratterizza lo skyline del porto della città andalusa. È la prima volta in assoluto che il celebre museo francese consente la realizzazione di una propria struttura al di fuori dei confini nazionali. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il premier spagnolo Mariano Rajoy, il ministro della cultura
francese Fleur Pellerin, il sindaco di Màlaga, Francisco de la Torre e il presidente del Centro Pompidou, Alain Seban. Il Centro Pompidou di Parigi è un riferimento culturale di livello assoluto, terzo monumento più visitato di Francia. Allo stesso modo il suo spin-off spagnolo, chiamato «Pop-Up Pompidou» si inserisce nel circuito culturale di Màlaga, già ricco di centri di prestigio tra i quali il Museo Picasso, il Centro di Arte Contemporanea, il Museo Thyssen e il Museo di Arte Russa di San
Pietroburgo. Italcementi, attraverso la controllata spagnola FyM, ha contribuito al progetto donando 250 metri quadrati di «i.light», il cemento trasparente sviluppato nel centro ricerche i.lab Italcementi appositamente per il Padiglione Italiano a Expo Shanghai 2010. Nello specifico, si tratta di speciali resine di differenti colori, che i ricercatori Italcementi hanno scoperto essere particolarmente adatte per questo tipo di applicazione. Le resine, reagendo sia con la luce artificiale che con quella naturale, creano una luce calda e morbida all’interno dell’edificio e un’immagine di chiaro nitore all’esterno. Il materiale messo a punto da Italcementi è innovativo perché non contiene fibre ottiche, come i normali cementi trasparenti utilizzati fino ad oggi. I pannelli trasparenti si propongono come componenti architettonici con funzioni diversificate e fra loro integrabili, come internal lighting (tecniche di ombreggiamento e diffusione della luce) e isolamento termico (la
conducibilità della componente plastica è bassa).«Dopo Shanghai e diverse altre realizzazioni, tra cui la sede della Bulbank International di Unicredit a Sofia, il cemento trasparente i.light si conferma sempre di più una soluzione ideale per architetture di grande respiro – afferma Enrico Borgarello Direttore Ricerca e Innovazione di Italcementi -. La scelta di utilizzare i pannelli in cemento trasparente, voluta dai progettisti, ha consentito l’ingresso della luce naturale che permette una buona visione delle opere esposte e una buona resa dei colori ma fa anche da schermo per il calore del sole”.
«FYM ha un rapporto molto stretto con la città di Màlaga – spiega Matteo Rozzanigo, general manager della società–. In più di un’occasione abbiamo fornito soluzioni innovative e assistenza tecnica sui materiali per la realizzazione di edifici come il centro civico in Calle Dos Aceras,
La Caja Blanca, il Giardino Botanico La Concepción e le corsie per gli autobus di Calle Hilera e Alameda Principal». Recentissimo è l’impiego dello Stabex, cemento stabilizzante, per la messa in sicurezza del Caminito del Rey (foto sopra), uno spettacolare percorso pedonale di tre chilometri con rampe sospese a 100 metri a strapiombo sul fiume, considerato il sentiero più pericoloso del mondo.