A Barcellona la mostra “Italia. I sei sensi”

L’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona collabora con la Fundació Suñol nell’organizzazione dell’importante esposizione “Italia. I sei sensi” in occasione del centenario della creazione della scultura di Giacomo Balla Linee-Forza del pugno di

Alighiero Boetti “I sei sensi”, 1978

Boccioni II, del 1915. L’inaugurazione della mostra (il cui titolo deriva da una delle serie realizzate da Alighiero Boetti nel corso degli anni Settanta) ha luogo il 22 gennaio, alle ore 19. Si tratta della prima collettiva della collezione realizzata esclusivamente con opere di artisti italiani, vincolati a diversi movimenti artistici che ebbero luogo in Italia nel

secolo scorso, prendendo il futurismo come punto di partenza tra le prime avanguardie. La mostra comprende opere di Balla, Battaglia, Boetti, Consagra, Fontana, Griffa, Longobardi, Novelli, Perilli, Spagnulo e Staccioli. Bisogna sottolineare che, per il numero di opere, l’Italia è il paese straniero miglior rappresentato nella collezione di Josep Suñol. “I sei sensi” risponde all’idea della Fundació Suñol di realizzare una rilettura continua delle opere che

Linee-Forza del pugno di Boccioni II, 1915

appartengono alla sua collezione. In questo caso specifico, si tratta delle opere di artisti italiani delle seconde avanguardie, anche se Josep Suñol negli anni Settanta, focalizza la sua attenzione in alcune opere chiave della storia dell’arte internazionale appartenenti alle prime avanguardie, come la più antica della collezione, Linee-forza del pugno di Boccioni II (1915) di Giacomo Balla.

Tra il 1909 – anno del proclama del  Manifesto del Futurismo da parte degli artisti italiani Marinetti, Boccioni, Depero e Balla per il rinnovamento formale ed estetica dell’arte – e gli anni Settanta, in Italia si sono verificati diversi movimenti in grande parallelismo con quello che stava succedendo in Spagna e nel resto del mondo. In questa mostra non si intende fare un’analisi approfondita delle tendenze artistiche del secolo scorso, ma piuttosto sottolineare le diverse proposte inerenti allo spazio e alla forma, la gestualità e l’importanza della riflessione nella creazione artistica, attraverso le opere della collezione che si iscrivono in quei movimenti.

 

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