Ogni italiano, anziani e bambini compresi, ogni anno mangia un chilo di additivi alimentari, oltre 3mila sostanze diverse che sono una delle cause di allergie in aumento negli ultimi anni. Lo affermano gli esperti al congresso nazionale della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), che si è svolto a Napoli dal 14 al 17 aprile. Gli additivi alimentari in uso, come conservanti, stabilizzanti, coloranti, sono circa 360, e considerando anche gli aromi sono oltre 3000 le sostanze “estranee” aggiunte al cibo. “Il metodo migliore per evitare molti degli additivi – spiega Giorgio Walter Canonica, presidente SIAAIC – è consumare prevalentemente cibi freschi e se possibile di coltivazione biologica”. Fra le allergie ‘nascoste’ segnalate al congresso c’è anche quella al nichel, presente naturalmente in molti cibi. Circa 5 milioni di italiani hanno sintomi generalizzati mangiando legumi, cioccolato o noci. Per questi pazienti SIAAIC avvierà corsi di formazione dedicati a ristoratori e gestori di esercizi alimentari che si terranno in tutta Italia. “L’obiettivo – osserva Mario Di Gioacchino, vice presidente SIAAIC – è rispondere anche alla raccomandazione del Regolamento Europeo che suggerisce la presenza di personale formato ad affrontare le allergie tra gli addetti al pubblico”.
In Italia l’alimento più allergizzante negli adulti è la nocciola (26%), seguita dalla verdura (14%), dalla frutta fresca (soprattutto pesche e albicocche, 12%), dai crostacei (10%), dal pesce (7%), dai legumi (6%), dai semi (6%) e dal grano (5%). Gli under 18 che soffrono di allergie alimentari sono 570mila, di cui 270mila sono bambini. (fonte: Ansa)