«Ho immediatamente aperto un’inchiesta che conto di concludere quanto prima con una sanzione appropriata alla gravità delle sue affermazioni». Lo ha annunciato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in merito al caso dell’eurodeputato polacco Janusz Korwin-Mikke, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che «è giusto che le donne guadagnino meno perché sono più deboli, più piccole e meno intelligenti». «Il Parlamento europeo deve essere un esempio di parità di genere», ha scritto Tajani in un intervento sul Messaggero, «eppure, proprio qui al Parlamento, qualche giorno fa è accaduto un episodio estremamente grave. Un parlamentare ha attaccato in maniera inaccettabile la parità di genere. Ha offeso tutte le donne, violando i nostri valori fondanti. Non intendo tollerare un simile comportamento, ancora più grave in quanto espresso da chi dovrebbe, con dignità, rappresentare i popoli europei».
«Le imprese con più donne top manager guadagnano in efficienza e redditività. Emarginare le donne ci costa 11.500 miliardi di euro di mancata crescita». «C’è ancora molto da fare», prosegue il presidente del Pe, «Nel mondo solo il 24% dei manager è donna. Appena il 4.6% è amministratore delegato. Le donne occupate sono 655 milioni meno degli uomini. L’Ue è in prima linea su questo fronte. Negli ultimi 5 anni la presenza femminile nei consigli di amministrazione è raddoppiata arrivando al 22,7 %. Il divario retributivo è calato al 16 %. Non è ancora abbastanza».