Anche i bancomat ATM , per il prelievo automatico di denaro, sono controllati da sistemi operativi, come i nostri computer e i nostri smartphone, e come tutti i software possono essere facilmente preda di attacchi malware. Come molti dispositivi meccanici anche i bancomat dispongono di chiavi e serrature con i quali attingere alle cassette di erogazione del denaro e all’hardware dei dispositivi. E se la chiave della cassetta di sicurezza è molto difficile da ottenere, analogo discorso non può essere fatto per il vano relativo alla parte superiore del dispositivo, dal quale è possibile manipolare il sistema operativo. Una volta avuto l’accesso alla parte informatica del dispositivo, la banda ha inserito un malware capace di manipolare l’ATM banking e di attivarsi a ogni avvio del bancomat. Dopo aver aspettato alcuni giorni, per controllare che non ci fossero state reazioni, i criminali sono tornati nelle macchine manomesse per ritirare gran parte del denaro attraverso l’uso di un semplice codice. E le telecamere? “Le immagini registrate sono troppe, i filmati il più delle volte non vengono visti, a meno che non ci siano problemi rilevati”, affermano gli esperti di G Data, azienda leader della sicurezza informatica, sottolineando come: “Ogni macchina accessibile fisicamente è manipolabile e i nostri algoritmi di protezione non sono mai validi una volta per tutte, specialmente nel sistema bancario”. La tecnica è comparsa recentemente in Germania, ma è stata già rilevata anche in Spagna e Russia, e potrebbe diffondersi ulteriormente, rendendo ancora più critica la sicurezza delle nostre banche.