Boom di richieste per la fecondazione eterologa

Dal 9 aprile scorso, da quando cioè la Consulta ha dichiarato incostituzionale il divieto di eterologa della legge 40, sono stati oltre 3.400 i contatti, e-mail o telefonate, arrivati ai centri Cecos. Migliaia di richieste da nord a sud in 22 giorni. Ma mancano le linee guida.  Lo ha comunicato Elisabetta Coccia, la presidente dell’associazione che riunisce i centri di studio e conservazione di ovociti e sperma umani, pubblici e privati. A queste migliaia di domande si aggiungono quelle arrivate ad altre strutture sanitarie.”I centri sarebbero tecnicamente pronti ad effettuare interventi di fecondazione eterologa -spiega la professoressa Coccia- ma è impossibile effettuarli in assenza di un quadro di riferimento nazionale”. Le coppie che contattano Cecos sono “consapevoli”, aggiunge la presidente: “chiedono informazioni su costi, procedure tecniche, eventuali liste d’attesa, garanzie dei centri”. La risposta però è sempre la stessa: “aspettiamo le linee guida ministeriali”. Ogni anno, sono circa 2.600 le coppie italiane che espatriano per poter effettuare un intervento di fecondazione eterologa. E’ la stima dell’Osservatorio sul turismo procreativo. La Spagna è la meta preferita, seguita da Svizzera e Repubblica Ceca. I costi variano dai 2.500-3.000 euro dell’Ucraina ai 7 – 8.000 euro della Spagna. (fonte: Il Sole 24 Ore)

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