La prima regola è questa: sì ai pagamenti, no ai prelievi di contante con la carta di credito. I costi di anticipo contante restano alti: il 3,8% in media, dice l’analisi dell’Università Bocconi per Corriere Economia fra 21 emittenti, con punte del 4% (è il costo massimo applicato). Ogni 100 euro prelevati se ne vanno circa quattro in spese. Seconda regola: attenzione alle commissioni valutarie aggiuntive, se si va all’estero. Nei Paesi dove non c’è l’euro i costi aumentano. In media si deve calcolare il 2,5-3% di spese sulla somma pagata, per le operazioni in valuta: l’1,5-2% è infatti richiesto dall’emittente e in più c’è l’1% circa applicato dai circuiti internazionali di pagamento (come Visa, Mastercard). Se poi, anziché pagare, si preleva allo sportello automatico, va calcolata anche la commissione d’anticipo contanti, che può portare le spese al 6%. In Italia e nei Paesi dell’euro, insomma, per pagare con la carta di credito non si spende nulla: per saldare il conto di un albergo, del ristorante, acquistare un vestito, il costo della transazione è zero (su Internet è diverso, attenzione ai costi occulti). Per prelevare soldi dallo sportello Atm invece sì. Nei Paesi extra euro (come Usa, Gran Bretagna), si paga in entrambi i casi, sia quando si usa la carta di credito per fare acquisti sia quando (di più) si preleva. (fonte: Il Corriere della Sera)