La caccia ai clienti stranieri lo scorso anno ha permesso al gruppo System di aumentare del 20% il suo giro d’affari, arrivando a 380 milioni di ricavi. Ma in agenda ci sono già decine di progetti per toccare in fretta il traguardo del mezzo miliardo.
La chiave è nella digitalizzazione dei processi di decorazione delle ceramiche. Un’innovazione che il gruppo sta sperimentando anche su altri materiali, come legno e vetro. Buona parte del giro d’affari è realizzata all’estero, con l’export all’80%. Le vendite oltre confine – in testa Spagna, Brasile ed Egitto– negli anni hanno trasformato il gruppo modenese in una multinazionale con 35 società e oltre 1.700 dipendenti. “Andiamo in giro per il mondo per portare commesse qui a Fiorano. Le opportunità bisogna andarsele a cercare”, spiega Franco Stefani, che guida l’azienda dal giorno della sua fondazione negli anni Settanta a Fiorano Modenese, nel centro del distretto ceramico. Oggi ricopre allo stesso tempo il (triplo) ruolo di presidente, ad e direttore ricerca e sviluppo. Tutto passa da lui, che a 70 anni mantiene ancora l’entusiasmo degli esordi (e l’intero pacchetto azionario). Il core business sono le macchine per la produzione della ceramica, che valgono metà dei ricavi (soprattutto linee per il confezionamento piastrelle). Poi ci sono gli impianti per la logistica, usati da alcuni colossi mondiali del beverage come Coca Cola e PepsiCo, e la realizzazione di magazzini automatici verticali (in due anni le vendite sono aumentate dell’80%). Tra i gioielli la “Rotocolor”,
la macchina per la decorazione delle piastrelle più diffusa al mondo con 20mila
esemplari installati. Il mix di elettronica e meccanica richiede, però, continui aggiornamenti: il gruppo in media investe oltre 10 milioni di euro annui su nuovi progetti. Il futuro, spiega il presidente, è nella stampa digitale per la decorazione ceramica: “Oggi le linee di smaltatura sono come un’autostrada con una sola corsia lunga 130 metri. Le piastrelle sono in fila a procedono in modo seriale. I nostri nuovi impianti, invece, lavorano su otto corsie parallele e sono lunghi solo 25 metri”. In questo modo si realizzano gli stessi volumi, risparmiando tempo e spazio. Il prossimo salto sarà trasferire le tecniche digitali “su legno e vetro”. (fonte: la Repubblica)