E-Commercio: puntare su mercati come la Spagna

In Italia, secondo dati del Netcomm ecommerce Forum 2014, il commercio elettronico quest’anno è previsto in crescita del 17% rispetto al 2013. Mentre secondo uno studio commissionato da Ebay a Deloitte, lo scorso anno il 15% dei residenti nell’Unione Europea ha effettuato acquisti online da un paese straniero. Peccato però che solo il 4% di questo tipo di vendite provenga dall’Italia, mentre tra i mercati più attivi spiccano la Germania (con il 27% di vendite extra nazionali) e il Regno Unito (con il 24%). Insomma un’Italia che resta ancora indietro nel Vecchio Continente, ma che promette interessanti sviluppi sulla scia di una crescente consapevolezza da parte di grandi imprese e pmi delle potenzialità del fenomeno. A puntare forte sul business del commercio elettronico è Softec, società di consulenza It di 120 dipendenti che quest’anno prevede di mettere a segno un fatturato di 13 milioni di euro. «Il mercato e-commerce crescerà ancora; Internet permette infatti di risparmiare e rende i prodotti immediatamente disponibili», sottolinea Alessandro Bonaccorsi, managing director market Softec. «Per questo c’è molta attenzione da parte di grandi aziende e pmi verso questo settore visto come un’opportunità per poter competere sui mercati internazionali». Con le maggiori opportunità per le nostre imprese che «arrivano dall’abbigliamento Made in Italy di manifattura eccellente che esercita il suo fascino in particolare su paesi come la Cina, la Russia e l’Est Europa». La società aiuta in particolare le imprese nella progettazione di piattaforme e strategie per la vendita online. «Oggi l’Italia rappresenta un terreno fertile dove far crescere i nostri clienti, anche se le istituzioni non aiutano le aziende a fare investimenti all’estero, con la responsabilità che ricade per intero sull’imprenditore che deve inoltre sostenere una pressione fiscale molto alta». A livello strategico, il consiglio per chi muove i primi passi «è di essere chiari verso i consumatori e di puntare a una crescita virtuosa, partendo con l’export verso i paesi meno competitivi sul fronte e-commerce, come la Spagna o i mercati dell’Est, tra i quali Romania, Polonia e Turchia» (fonte: la Repubblica)

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