Gli stati membri devono accelerare l’applicazione delle nuove norme che semplificano la candidatura alle elezioni europee dei cittadini Ue residenti in uno paese diverso da quello di origine. E’ il monito rivolto dalla commissaria Ue alla giustizia Viviane Reding a 14 stati membri, tra cui l’Italia, che a soli quattro mesi dall’appuntamento elettorale del 22-25 maggio ancora non hanno notificato a Bruxelles la trasposizione nella legislazione nazionale delle regole adottate a dicembre 2012. Queste facilitano la vita a chi vuole presentarsi in lista in un paese diverso dal proprio, spostando per esempio l’onere della prova della propria candidabilità dal cittadino allo stato membro in cui questo risiede e decide di candidarsi. I paesi in ritardo (la data limite era il 28 gennaio), oltre all’Italia, sono Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Croazia, Malta, Romania, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Danimarca, Polonia e Austria.”Sono delusa dal vedere che solo metà degli stati membri ha rispettato la scadenza per aggiornare queste regole – ha dichiarato la Reding – faccio appello a chi non ha ancora attuato le regole a farlo urgentemente, in modo che i cittadini Ue possano esercitare i loro diritti alle prossime elezioni”. La commissaria ha quindi avvertito i paesi che Bruxelles “terrà sott’occhio la situazione” perché “in un’elezione ogni voto conta”.(fonte: ANSA)