Il 53% dei decessi legati al lavoro nell’Ue sono dovuti al cancro, che è la prima causa di mortalità professionale nel continente. Per questo la Commissione europea ha proposto una revisione della direttiva sugli agenti cancerogeni, volta a limitare l’esposizione a 13 sostanze chimiche sul luogo di lavoro mediante l’introduzione di nuovi limiti o la modifica di quelli esistenti nella vecchia direttiva del 2004. Alcuni dei 13 agenti cancerogeni, come la “silice cristallina respirabile” (SCR), i composti del cromo VI, le polveri di legno duro o l’idrazina, interessano un numero molto elevato di lavoratori. Secondo le cifre fornite da Bruxelles, in Italia sono più di 200mila i lavoratori esposti alla SCR, numero nettamente inferiore rispetto ai 1,4 milioni della Spagna, ma sufficiente a piazzare il nostro Paese al sesto posto nell’Ue. La revisione della direttiva è parte di un processo più ampio che verrà completato entro la fine del 2016 con l’introduzione di nuovi limiti per altre 7 sostanze chimiche.