Expo: meno 200 giorni, Spagna inizia i lavori il 20

La corsa verso Expo 2015 cerca l’accelerazione finale. A 200 giorni dall’inaugurazione il contachilometri segna ancora un terzo della strada da percorrere per riuscire a chiudere in tempo il cantiere. In base ai dati, pubblicati online per promuovere la trasparenza, mancano ancora 5.211 giornate di lavoro (il 38%) rispetto al cronoprogramma. A cui vanno aggiunti, però, i lavori dei 53 Paesi. Quello del sito espositivo in costruzione a Milano è di fatto l’appalto più grande attualmente in Italia, per un valore complessivo di oltre 510 milioni di euro, aggiudicato tramite 34 bandi di gara. A cui poi si affiancano i cantieri dei 53 padiglioni nazionali: una decina di Paesi devono ancora entrare nell’area di Rho e avviare i lavori. Per la realizzazione dei padiglioni nazionali ogni Paese riceve

Qui sopra e in alto, come sarà il Padiglione della Spagna

in consegna il proprio lotto di terreno, organizza il suo cronoprogramma e gestisce in autonomia l’appalto (ciascuno secondo le proprie regole). Attualmente hanno già iniziato i lavori 41 Paesi: 14 padiglioni sono in elevazione, 13 hanno finito gli scavi e le fondazioni, 14 solo le fondazioni. Tra i restanti, otto in particolare (Vietnam, Bielorussia, Ungheria, Slovacchia, Marocco, Spagna, Polonia, Moldova) hanno fornito rassicurazioni ed entro il 20 ottobre inizieranno gli scavi. Con tutti gli altri è stato avviato un confronto per avere certezze sui tempi. Tra le situazioni più critiche c’è quella della Turchia, che solo poche settimane fa ha sciolto le riserve sulla sua decisione. Ad oggi i più veloci nella realizzazione sono la Repubblica Ceca e l’Azerbaijan, già a buon punto. Tra i grandi assenti spicca il Canada, mentre è stata recuperata la presenza dell’Argentina, in difficoltà finanziaria. (fonte: il Sole 24 Ore)

 

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