Facebook e privacy: indagini anche in Spagna

Facebook sempre più nel mirino in Europa, sospettata di violare la privacy degli utenti. Sono almeno sei – scrive il Wall Street Journal – i Paesi che hanno aperto un’indagine sul colosso dei social media, e che presto potrebbero ordinare un cambio di politiche o anche comminare multe per milioni di euro. Il tutto nel quadro di un’escalation del braccio di ferro in corso ormai da tempo tra le autorità di vigilanza europee e i giganti della Silicon Valley, primi fra tutti Google e Apple. Sul gruppo guidato da Mark Zuckerberg – sottolinea il Wsj – nelle ultime settimane hanno aperto delle indagini anche Francia, Spagna e Italia, che si sono unite all’azione già  intrapresa a suo tempo da Germania, Olanda e Belgio. Le inchieste si concentrano soprattutto sulla gestione dei dati di oltre 300 milioni di utenti del Vecchio Continente, incrociando le informazioni di servizi come Instagram e WhatsApp? al fine di inviare messaggi pubblicitari mirati. Nel mirino anche l’uso dei popolarissimi “like” – spiega ancora il Wsj – che potrebbero rendere possibile “tracciare” le abitudini di chi naviga su internet. “Siamo al corrente delle indagini delle autorità garanti della privacy in Belgio, Olanda e Amburgo. Non abbiamo a oggi ricevuto alcuna comunicazione riguardante indagini da altre autorità garanti della privacy in Europa. Se e quando le riceveremo, risponderemo di conseguenza”: così un portavoce di Facebook commenta l’articolo del Wall Street Journal. Facebook inoltre sottolinea: “Abbiamo recentemente aggiornato le nostre condizioni d’uso e policy per renderle più chiare e concise, per rispecchiare le nuove funzioni di prodotto e per evidenziare come stiamo ampliando il controllo che le persone hanno sulla pubblicità. Come azienda che ha la sua sede internazionale a Dublino, controlliamo costantemente gli aggiornamenti di prodotto e di policy con il nostro regolatore, il Commissario Irlandese per la Protezione dei Dati, che supervisiona il nostro rispetto della Direttiva sulla Protezione dei Dati dell’Ue come implementata nella legge irlandese”. “Tutti i siti web, Facebook incluso”, precisa ancora il social network in una nota, “utilizzano in maniera legale i cookie per offrire i propri servizi. I cookie sono stati lo standard del mercato per più di 15 anni. Se le persone vogliono fare opt out e rinunciare quindi a un advertising basto su siti visitati e app utilizzate, possono farlo attraverso l’EDAA (European Interactive Digital Advertising Alliance) i cui principi e opt out vengono rispettati da noi assieme ad altre 100 aziende. Facebook porta questo impegno ancora più avanti: rispettiamo infatti l’opt out tramite EDAA per tutti i differenti device utilizzati in modo da non dover più mostrare pubblicità basate sui siti e le app utilizzate” . (fonte: la Repubblica)

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