Piante mai catalogate, costellazioni mai esistite, alfabeto ignoto, parole incomprensibili e iper dettagliate, e poi figure di donne e illustrazioni erboristiche. Il manoscritto di Voynich, un volume antico e dal contenuto indecifrabile è diventato così famoso che pochi anni fa, grazie a un team di esperti spagnoli, l’unica copia esistente è uscita dalla Biblioteca Beinecke dell’Università di Yale dove era conservata ed è arrivata a Burgos, in Spagna, da dove il codice è stato riprodotto. A agosto uscirà una nuova riproduzione con una lunga prefazione del curatore, il dottor Stephen Skinner, che da 40 anni studia attentamente il codex. Per più di cento anni, almeno 1600 fra studiosi e ricercatori, tra cui anche esperti della Nasa, hanno provato a scoprire cosa volesse dirci quello strano volume ricco di figure cosmologiche, erboristiche, spaziali e irreali scritto in una lingua incomprensibile. Il secondo enigma, per tutti loro, era capire chi lo avesse realizzato. Oggi secondo uno studioso australiano importanti indizi fanno pensare che a realizzare quest’opera fosse stato «un ebreo italiano vissuto nel Nord Italia». (fonte: la Repubblica)