L’espresso italiano va in orbita. A partire dal mese di aprile anche gli astronauti della Stazione spaziale internazionale potranno bere un caffè nello spazio, a 400 chilometri dalla terra e zero gravità. Lo ha annunciato Giuseppe Lavazza, vice
presidente del gruppo, nel corso della presentazione del cluster del Caffè di Expo a Milano. Al progetto ‘ISSpresso’ (da Iss, stazione spaziale internazionale) hanno lavorato per oltre un anno, in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, Lavazza e Argotec, azienda aerospaziale con sede a Torino. La prima macchina per caffè espresso a
capsule, in grado di lavorare in condizioni estreme come quelle dello spazio, è pronta per raggiungere la stazione spaziale. Il modello è stato studiato dagli ingegneri di Argotec per poter estrarre il caffè in tutta sicurezza anche in assenza di gravità, al posto dei bicchieri gli astronauti gusteranno il loro espresso da appositi sacchetti. Tra
chi berrà il primo caffè in orbita ci potrebbe essere anche l’italiana Samantha Cristoforetti, capitano dell’Areonautica militare che partecipa alla missione Futura. “Il caffè italiano è una bevanda senza confini – ha commentato Giuseppe Lavazza – questo progetto è una sfida scientifica e ingegneristica che speriamo possa migliorare la qualità di vita e alimentare degli astronauti impegnati in missioni di lunga durata”. La macchina del caffè spaziale è così complessa da raggiungere un peso di 20 chilogrammi, il tubicino di plastica che conduce l’acqua all’interno di una normale macchina è stato sostituito con uno in acciaio in grado di resistere a condizioni di alta pressione.