Il pescato non sarà tutto spagnolo

Nessuna riduzione nel 2013 delle quote pesca assegnate all’Italia. Lo ha annunciato la Commissione europea comunicando le detrazioni previste quest’anno per gli Stati membri che hanno dichiarato di aver superato le rispettive soglie del 2012. La Spagna, invece, vedrà ridotta la sua potenzialità di pesca di circa 800 tonnellate soprattutto per quanto riguarda merluzzi (- 475,87 tonnellate), pesce sciabola nero (-115,05), squali di acqua profonda (-11,79), sogliola (-3,38), scampi (-25,15), Brosmio (-28,55), complessivamente 17 specie tra crostacei e pesci. Attenzione perciò a cosa si compra: molte di queste varietà che finiscono sulle nostre tavole possono arrivare da paesi lontani come Africa, India, Vietnam e Cina, cosa che già succede ampiamente. La restrizione che colpisce la Spagna è dovuta all’applicazione di un regolamento comunitario che affida alla Commissione il compito gestire il danno arrecato agli stock pescati in eccesso nell’anno precedente e garantire un uso sostenibile da parte degli Stati membri delle risorse comuni della pesca.

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