Il progetto “Plastic Busters” per un Mediterraneo libero dai rifiuti

Il_progetto_Plastic_Busters_per_un_Mediterraneo_libero_dai_rifiutiIl progetto “Plastic Busters”, condotto dall’Università di Siena SDSN-Medsolutions che è anche promotore dell’iniziativa in collaborazione con altri quindici partner istituzionali dei Paesi del Mediterraneo, nasce con la missione di contribuire alla lotta contro l’inquinamento in mare, in particolare quello da plastica, attraverso l’applicazione e l’ampliamento delle direttive della Convenzione di Barcellona. Il_progetto_Plastic_Busters_per_un_Mediterraneo_libero_dai_rifiutiPrincipali obiettivi dell’iniziativa sono: affrontare la mancanza di conoscenza sulla questione dei rifiuti plastici in mare; sviluppare azioni concrete per prevenire, ridurre, identificare le aree nelle quali le plastiche si accumulano e rimuoverle; sviluppare progetti, anche pilota, per aumentare la consapevolezza delle parti interessate e spingere al cambiamento di abitudini e preconcetti. Il_progetto_Plastic_Busters_per_un_Mediterraneo_libero_dai_rifiutiProgetto Mediterranea contribuisce al “Plastic Busters Project” mettendo a disposizione dei ricercatori la propria imbarcazione “Mediterranea”, che naviga da oltre due anni nelle acque del Mediterraneo, del Mar Nero e del Mar Rosso settentrionale, ed anche documentando, registrando e divulgando attraverso i propri canali, tutte le attività di ricerca. Non si conoscono gli effetti patogeni sull’uomo derivanti dall’ingestione delle microplastiche con le carni dei pesci, ma è intuibile che possano esserci, ed è per questo che la loro presenza nelle acque marine appare pericolosa anche per l’uomo. (fonte: AnsaMed)

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