Si chiama R1 il robot destinato alla produzione industriale su larga scala per entrare nelle case per lavorare al fianco dell’uomo. Progettato dal gruppo di Giorgio Metta, nell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (Iit), R1 è fatto per il 50% di un materiale economico come la plastica, è alto 125 centimetri e può ‘allungarsi’ fino a 140, magari per afferrare un oggetto su una mensola con le mani a forma di pinza e rivestite di pelle artificiale; non ha gambe ma ruote, ha un corpo bianco e slanciato e la sua faccia è un display scuro che può assumere espressioni stilizzate, come un emoticon. Il robot per la casa (nome completo R1-your personal humanoid) ha 28 motori per i movimenti: il primo prototipo costa 50 mila euro, ma entro 18 mesi potrà essere prodotto e commercializzato su larga scala, con una notevole riduzione dei costi, intorno ai 3 mila euro. Della squadra dell’Iit che lo ha progettato fanno parte 22 giovani ricercatori e tecnici guidati da Giorgio Metta, vicedirettore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e un gruppo di designer e esperti di entertainment e illustratori di Milano e Barcellona. Pesante circa 50 chilogrammi, R1 e è realizzato per il 50% in plastica e per il 50% in fibra di carbonio e metallo. E’ il ‘fratellino’ del famoso iCub, il robot umanoide con il volto di un bambino utilizzato per la ricerca in molti laboratori di robotica di tutto il mondo ed è stato concepito per lavorare nelle case. Potrebbe anche essere utilizzato negli ospedali. R1 è unico nel suo genere: hardware e software sono stati sviluppati insieme ed è stato progettato ‘su misura’ per poter interagire con l’uomo nel modo più produttivo, senza suscitare ansia o paure. Anche il suo corpo è frutto della collaborazione con un gruppo di psicologi.