Il ministero spagnolo di Agricoltura, pesca e alimentazione ha pubblicato il report annuale di Commercio estero 2018, un’analisi dettagliata della situazione attuale riferita al settore agroalimentare il cui export ha raggiunto nel 2018 i 50.349 milioni di euro, con un aumento dello 0,6% rispetto al 2017. A sua volta, le importazioni hanno raggiunto i 38.364 milioni di euro, anche in questo caso con un incremento interannuale dello 0,6%, per un saldo positivo di 11.984 milioni, con un lieve aumento dello 0,3% rispetto al periodo precedente. L’export agroalimentare contribuisce per il 17,7% al totale delle esportazioni spagnole. Nel settore preso in esame, la Spagna è al quarto posto come Paese esportatore della Ue, con una quota dell’8,8%, leggermente superiore a quella del 2017 e superata solo dai Paesi Bassi, dalla Germania e dalla Francia. L’industria dell’alimentazione e delle bevande, che comprende i comparti dell’alimentare, dell’agrario e della pesca trasformati, ha esportato il 59,4% del totale del settore, per un valore di 29.931 milioni di euro, lo 0,2% in meno rispetto al 2017. Il report riporta anche un’analisi del commercio estero del Paese iberico durante il decennio 2009 – 2018, dal quale si deduce che l’export agroalimentare è cresciuto del 97,3% negli ultimi 10 anni. L’Ue 28 continua ad essere la principale destinazione delle esportazioni agroalimentari spagnole, con una quota del 73%. Il valore esportato ha raggiunto la cifra di 36.901 milioni di euro, per un incremento interannuale dello 0,2%. Il primo partner commerciale è stata la Francia – con il 22,3% della quota delle esportazioni ed il 26,9% di quella delle importazioni – seguita dalla Germania e dall’Italia. Quest’ultima riceve il 13,9 % della quota dell’export agroalimentare spagnolo e contribuisce per il l’8,0 all’import. Rispetto ai Paesi terzi, le esportazioni sono aumentate dell’1,4% in termini di valore. Le principali destinazioni sono state Stati Uniti, Cina, Giappone, Svizzera e Marocco. In materia di esportazioni a Paesi terzi, continua la diversificazione delle destinazioni, soprattutto nel commercio con l’Asia, dove Cina, Giappone, Sud Corea e Hong Kong rappresentano già il 22% dell’export. (Fonte: Ccis Madrid)