Due euro per le popolazioni colpite dal sisma per ogni piatto di amatriciana consumato in tutto il mondo. È la campagna promossa da Slow Food, che invita tutti i cuochi del pianeta a inserire per un anno nei loro menu il celebre piatto originario proprio di Amatrice. Un’iniziativa che ha raccolto anche il pieno favore del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La Farnesina ha infatti sensibilizzato la propria rete dei propri Uffici all’estero al fine di diffonderne la conoscenza, e garantire così alla campagna di Slow Food la più ampia adesione dall’estero.“In tutto il mondo, attraverso questo piatto simbolo della storia gastronomica di Amatrice, speriamo di poter diffondere anche i valori di solidarietà e condivisione propri della cultura contadina da cui nasce”, spiega Carlo Petrini, presidente di Terra Madre e Slow Food. “Aderiamo alle iniziative spontanee nate in queste ore in Italia e rilanciamo chiamando in causa i ristoratori di tutto il mondo per un anno intero. Speriamo in questo modo che l’attenzione non svanisca e vada oltre l’onda emotiva del momento: superiamo l’emergenza e iniziamo gia’ da oggi la ricostruzione. Chi ha vissuto questo dramma deve poter ritrovare la normalita’ il prima possibile, i fondi destinati devono essere durevoli e la raccolta costante”. Con Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice) “chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della citta’ colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice”.