Giuliano PugliaFruit, azienda di Rutigliano, nel barese (77 milioni di fatturato nel 2013 e stime di crescita tra il 2 ed il 5% nel 2014) è l’unico partner italiano della SanLucar Fruit Group,un consorzio spagnolo di promozione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (90 varietà) nato nel 1993 a Pucol,Valencia. Gli altri partner del consorzio sono tre imprese spagnole e due austriache. Tutte insieme producono e vendono ortofrutta destinata alla Grande distribuzione organizzata tedesca ed austriaca. Con risultati, successivi all’ingresso di
Puglia Fruit, avvenuto 15 anni fa, da manuale: 6 milioni di fatturato il primo anno, nel 1999, 350 milioni nel 2013. “Sui mercati esteri giochiamo alla pari con tutti gli altri competitor-spiega Nicola Giuliano che della Puglia Fruit ha quote paritetiche, 33%, insieme agli altri due fratelli. La sfida è complicata, ma i risultati ci sono. Gli operatori italiani devono aumentare la capacità di export e la cooperazione ed aggregazione nella filiera”. La scelta di allearsi con gli spagnoli è stata lungimirante. Oggi è proprio la Spagna che in
Germania toglie quote di mercato agli italiani che dall’export ottengono il 25-30% del giro di affari totale del settore, quasi 14 miliardi di euro. Sia nel 2012 che nel 2013 la raccolta di frutta ha segnato, infatti, una flessione molto marcata, del 13%, e così per la verdura fresca. Di qui l’aumento dell’import tedesco di cui la Spagna ha approfittato guadagnando più quote di mercato di quanto non abbia fatto l’Italia. Con la SanLucar invece l’azienda italiana ha consolidato la sua testa di ponte in Germania e partecipa, con uva da tavola e ciliegie (le tre spagnole con le fragole) ad alimentare la
movimentazione di migliaia di quintali di ortofrutta fresca che, concentrata in una piattaforma logistica localizzata in Germania, viene poi distribuita nei canali di Gdo serviti dal consorzio. Dietro i risultati all’estero di Puglia Fruit –che commercializza anche in Canada, Usa, Australia, Paesi Arabi ed Est Europeo – vi sono dimensioni produttive molto rilevanti. (fonte: Il Sole 24 Ore)