L’arte di un sigaraio Davidoff a Marbella

Freddy Estrella, esperto sigaraio Davidoff, ha mostrato come si confezionano a mano i prodotti della prestigiosa casa svizzera fondata da Zino Davidoff. L’esibizione ha avuto luogo nel Villa Padierna Club de Mar di Marbella davanti a un pubblico internazionale di appassionati e di clienti dell’hotel incuriositi dall’evento. La produzione ed il marchio Davidoff, per quanto riguarda sigari, sigarette e tabacchi da pipa, è attualmente detenuta da Imperial Tobacco che  nel 2006 acquisì l’azienda dal suo precedente proprietario Tchibo Holding AG per 540 milioni di euro.

A Cuba, nelle fabbriche di produzione denominate “galeras”,  i sigari vengono creati da artigiani esperti denominati torcedores. La tecnica e l’abilità di “arrotolamento” sono fondamentali per la riuscita del prodotto, sotto due profili; il primo è il mantenimento della tipicità della marca e del tipo particolare di vitola, in quanto il torcedor deve aver cura di mantenere la ligada creata dalla marca per quel tipo di sigaro (ovvero la proporzione tra i vari tipi di foglie che caratterizza il sapore ed il gusto dello stesso); il secondo è la tecnica di costruzione del sigaro, che deve essere correttamente riempito al fine di evitare che, se troppo “vuoto”, possa avere una resa qualitativa minore o che, se peggio è troppo pieno, il tiraggio possa essere difficoltoso e la fumata decisamente compromessa.

Nel 1967, Zino Davidoff pubblicò un ormai famoso saggio per gli amanti del sigaro, che include una sorta di codice, che dice come e quando si fuma. Per quanto riguarda le sue ragioni nel pubblicare quella che è ormai la guida al galateo del sigaro, Davidoff affermava: “La cosa importante da dire è che noi appassionati dovremmo presentarci come individui educati e razionali. Cambiare i preconcetti e aumentare il numero degli aficionados vale la pena di un piccolo sforzo in più”. Davidoff caratterizzò con efficacia cosa fare e cosa non fare per fumare sigari in pubblico.

Cosa fare

Riscaldare il piede del sigaro prima di iniziare a soffiarci su;

Rimuovere con cautela l’anilla accendendo il sigaro;

Prendersi il tempo che ai vuole durante la fumata: un puff al minuto è sufficiente;

Tenere il sigaro tra pollice e indice;

Lasciare che il sigaro

muoia dignitosamente ed eliminare i sigari spenti con discrezione e rapidamente;

Attendere almeno quindici minuti tra un sigaro e l’altro, poiché un intervallo minore denoterebbe un comportamento nervoso che mal si addice al fumatore.

 

Cosa non fare

Utilizzare un coltellino per tagliare o un punzone per forare il sigaro;

Accendere il piede direttamente: invece, basta ruotare il bordo finché inizia a bruciare, poi fare brevi e leggeri puff;

Chiedere a qualcun altro da accendere, visto che l’accensione di un sigaro dovrebbe essere un fatto personale;

Accendere il proprio sigaro troppo velocemente o troppo lentamente;

Ostentare esibizionismo nell’accensione o

in qualsiasi altro momento della fumata;

Riaccendere il sigaro se ne resta meno di un quarto;

Mettersi il sigaro in bocca per riaccenderlo: carta togliere la cenere e soffiarci su finché si riaccende;

Tenere il sigaro tra i denti e, allo stesso modo, non bagnarlo o masticarlo;

Fumare troppo in fretta;

Usare un supporto per il sigaro, come uno stuzzicadenti;

Bagnare il sigaro nel porto o nel brandy, un’abitudine attribuita a Winston Churchill;

Fumare durante il lavoro;

Tenere un sigaro tra indice e medio;

Fumare mentre si cammina;

Fumare oltre la metà del sigaro;

Spegnere il sigaro schiacciandolo in un posacenere;

Fumare un sigaro dietro l’altro.

 

 

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